UEFA, Ceferin e la ‘tutela’ per i club: “Chi è in difficoltà, come l’Ajax va protetto”
La Champions League prova a rifarsi un look e a dare un senso al proprio format proprio mentre i top club studiano formule alternative da mesi e analizzano il modo migliore per creare una nuova competizione internazionale più blasonata e prestigiosa dell'attuale. Per farlo, l'Uefa vaglia qualsiasi opzione anche quella della ‘tutela' di alcuni club capaci di distinguersi all'interno delle edizioni giocate.
In questo senso, l'Ajax dovrebbe venire ‘difeso' dalla crisi finanziaria che sta costringendo il club orange a vendere i migliori pezzi in rosa. Avendo svolto una Champions League da protagonista, la squadra olandese e il club di appartenenza – propongono dall'Uefa – dovrebbero non solamente avere un supporto dal massimo organismo europeo del calcio ma cercare di garantire l'accesso alla prossima edizione Champions per ‘meriti' acquisiti sul campo.
La ‘tutela' proposta da Ceferin
Una proposta pericolosa perché aprirebbe il fianco a mille sfaccettature ma che il presidente Ceferin ha espresso senza pudore. Le conseguenze di una tale presa di posizione potrebbero essere molteplici e non tutte positive. Si andrebbe nel merito della ‘tutela' creando probabilmente figli e figliastri, con situazioni ibride di difficile identificazione. Lo stesso Ceferin è rimasto vago in merito, nella sua proposta: "Non penso che dovremmo proteggere troppi club, ma solo alcuni. L'idea è che chi va avanti fino a un determinato turno possa partecipare anche l'anno dopo. Ma per ora ne stiamo solo discutendo, abbiamo il dovere di tutelare club che hanno fatto bene come l'Ajax quest'anno o il Monaco o il Leicester nelle passate edizioni".
L'ombra della SuperLega
Il tutto appare improbabile ma Ceferin lo sventola ai quattro angoli d'Europa pur di smuovere le acque su una Champions League che appare avere le ore contate. "Non accadrà mai finché ci sarò io qui alla guida dell'Uefa che vi sia una Super Lega" ha poi evidenziato il presidente in carica. Ennesimo dimenarsi invano di fronte al calcio che si evolve e vuole cambiare.