Udinese, che primato: in Europa nessuno schiera così tanti stranieri
Il suo metodo di lavoro è invidiato da molti e copiato inutilmente da alcuni colleghi. La forza dell'Udinese di Giampaolo Pozzo, in tutti questi anni, è stata quella di scovare nuovi fenomeni in giro per il mondo, di valorizzarli in Serie A e di rivenderli a prezzi da fantascienza. Da Abel Balbo ad Alexis Sanchez, passando dai vari Bierhoff, Pizarro, Handanovic e Benatia, la dirigenza friulana ha quasi sempre fatto centro sul mercato straniero grazie al lavoro dei suoi osservatori. Il risvolto meno luccicante della medaglia, è quello di avere tutt'ora una formazione piena zeppa di stranieri. Nell'ultimo turno di campionato, ad esempio, la squadra di Delneri è scesa in campo soltanto con due giocatori italiani (Scuffet e Angella) riuscendo a far meglio dell'Inter che, notoriamente, privilegia anche lei il talento di campioni stranieri.
Il corso d'italiano
Il dato dell'indagine che ha realizzato l'osservatorio del calcio italiano è emblematico. In tutta Europa, è l’Udinese la società con il maggior numero di giocatori stranieri impiegati in campo: ben il 95.2%. Un "primato" che ha permesso alla società di Giampaolo Pozzo di staccare il Chelsea (89.4%), la "gemella" Watford e il Manchester City (87.4%), l'Arsenal (84.1%), il Napoli (81.8%), la Roma (81.3%), la Fiorentina (80.3%) e l'Ingolstadt 04 (80.1%). Il dato dell'osservatorio non è una novità per i tifosi bianconeri, che hanno spesso protestato per questa esterofilia societaria dilagante. Un "problema" già saltato agli occhi nelle stagioni scorse, basti pensare a quella del 2001/02. Durante il breve regno del tecnico inglese Roy Hodgson, l'Udinese ebbe in rosa ben 26 stranieri: tutti precettati dal club, insieme ai loro familiari, per prender parte alle lezioni d'italiano in un corso organizzato direttamente dalla società friulana.