Ucraina, Zavarov richiamato alle armi: “Mi rifiuto di combattere contro la Russia”

Era l’estate del 1988 e Oleksandr Zavarov annunciò in una conferenza stampa di essere stato acquistato dalla Juventus. Il primo calciatore sovietico approdato nella massima serie italiana, per provare a non far rimpiangere nella Torino bianconera, il grande vuoto lasciato da Michel Platini, in un periodo di transizione per la Vecchia Signora. 60 presenze, 7 reti e aspettative ampiamente deluse per il centrocampista offensivo che nel ’90 salutò l’Italia per approdare al Nancy. Un anno dopo Zavarov ottenne la nazionalità ucraina dopo una lunga militanza nella Nazionale dell’URSS culminata nell’argento agli Europei del 1988. Dopo il ritiro dal calcio giocato e diverse esperienze professionali, Zavarov è tornato a lavorare nel mondo del calcio e dal 2012 è nello staff della Nazionale dell’Ucraina. Il suo nome è tornato d’attualità un po’ a sorpresa perché il 53enne Zavarov rientra tra le 100.000 nuove reclute di età compresa tra i 25 e i 60 anni chiamate alle armi dall’esercito ucraino. L’ex calciatore che è sposato con Olga ed è padre di 2 figlie, ha però deciso di rifiutare la chiamata, spiegando pubblicamente ad un’emittente locale di non essere intenzionato a combattere contro la Russia, Paese a cui è legato da un rapporto particolare: “Voglio dire solo una cosa: non combatterò mai il Paese dove vivono la mia famiglia e i miei figli e dove sono seppelliti i miei avi. Voglio solo la pace".
Zavarov chiamato alle armi in Ucraina
A confermare il tutto e la coscrizione di Zavarov ci ha pensato anche la stessa Federcalcio ucraina. Pavel Ternovoy infatti ha evidenziato che l’ex bianconero rientra negli 89 membri dell’organizzazione sportiva che sono stati richiamati alle armi per combattere nell’Ucraina orientale: “"Posso ribadire che molti membri della Federcalcio ucraina sono stati richiamati alle armi, fra cui e Alexander Zavarov. C’è una guerra in corso. Ogni cittadino deve comprendere ciò che sta succedendo".