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Ucraina, beffa per Edmar: il brasiliano del Metalist chiamato alle armi

Il calciatore, in Ucraina dal 2002, aveva optato per il cambio di nazionalità nel 2011.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il destino, a volte, sa davvero essere beffardo. Deve aver pensato qualcosa del genere Edmar de Lacerda Aparecida, meglio conosciuto come Edmar, 34enne centrocampista del Metalist Kharkiv. Il giocatore, in Ucraina dal 2002, aveva optato nel 2011 per il cambio di nazionalità: da brasiliana ad ucraina. Ma mai avrebbe pensato che, appena tre anni dopo, il paese sarebbe stato coinvolto in una furiosa guerra civile, con i russi a premere sulle frontiere e con forze centrifughe all'interno che spingono da una parte all'annessione russa e dall'altra all'unità con il resto dell'Ucraina. E così, quando gli è arrivata la chiamata alle armi, come ad altri suoi "connazionali", sicuramente gli sarà venuto in mente quando aveva chiesto ed ottenuto il cambio di nazionalità.

Una carriera, la sua, che lo aveva portato giovanissimo a lasciare il Brasile: nel 2002, ad appena 22 anni, lasciò il paese sudamericano per tentare la fortuna in Ucraina, nel Tavrija Sinferopoli. Dopo cinque anni, nel 2007 arrivò la chiamata del Metalist Kharkiv, dove ancora oggi milita. Una bandiera vera e propria per il calcio ucraino: quando nel 2011 optò per la nuova nazionalità, subito arrivò anche la chiamata in Nazionale. Una specie di sogno. Che oggi, però, rischia di trasformarsi in un incubo: la chiamata alle armi è reale, ed il giocatore in caso di rifiuto rischia grosso. Il club sta provando a mediare per una soluzione, ma al momento non si vedono grossi margini di trattativa. Una vera beffa per Edmar, che rischia di dover rinunciare a giocare per imbracciare un fucile, e difendere una "patria" che non è neanche la sua.

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