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Turchia, tecnico del Sariyer pestato per aver difeso il preparatore anti-Isis

A scatenare la furia degli ultrà jihadisti l’intervento di Turhan Ozyazanlar, tecnico del Sariyer, in difesa del preparatore dei portieri colpevole d’aver condiviso su Facebook post di denuncia delle efferatezze commesse dai terroristi.
A cura di Maurizio De Santis
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Il tecnico del Sariyer (formazione che milita nella terza divisione turca), Turhan Ozyazanlar, è stato aggredito, picchiato a sangue ma i risultati sportivi non c'entrano. Lo hanno pestato e gli hanno spaccato il naso perché aveva osato difendere il preparatore dei portieri, Erdal Elgörmüş, colpevole d'aver condiviso su Facebook post che denunciano le efferatezze commesse dai combattenti dell'Isis (Stato Islamico in Iraq e in Siria) nel conflitto che scoppiato in Siria in quel lembo di terra e pallottole al confine con la Turchia. A Kobane c'è l'inferno, con i curdi che hanno imbracciato le armi per respingere l'avanzata dei terroristi. L'allenatore aveva difeso il proprio collaboratore, facendo da argine alla pressione e alle proteste dei tifosi che ne avrebbero voluto il licenziamento: al campo d'allenamento situato nel distretto Nord di Istanbul è bastato un clic perché i fiancheggiatori del gruppo jihadista scatenassero il putiferio. "Sono semplicemente uno sportivo e non ho alcun legame politico con la situazione in atto – ha raccontato Ozyazanlar al quotidiano Hurriyet -. Mi dispiace che si parli di me per quanto accaduto, sono sconvolto perché bisognerebbe avere rispetto degli altri a prescindere dall'orientamento politico.

Che cos'è l'Isis? E' un movimento jihadista che s'è autoproclamato ‘Stato' non ‘gruppo' e ha iniziato una sorta di guerra totale e interna alla stessa Islam, oltre che rivolta contro l'Occidente. Protagonisti sono gli uomini fedeli al califfo iracheno Abu Bakr al-Baghdadi: adottano metodi feroci e da circa un anno hanno iniziato l'offensiva che sta diffondendo terrore e morte in Iraq, Siria e Libano. L'Isis è attualmente in guerra contro i curdi che, con il supporto dei raid americani, vanno alla riconquista della città di Kobane, laddove infuriano i combattimenti edificio per edificio.

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