Troppe “spie” al campo: il Borussia Dortmund compra la collina di fronte
Il tema delle "spie" nel mondo del calcio viene costantemente tirato in ballo da diverse società, non soltanto italiane. Troppo spesso, infatti, "emissari" di altri club si recano agli allenamenti dei propri avversari per "spiare" le mosse del nemico, e non a caso per partite più delicate si opta per gli allenamenti a porte chiuse. Che questo funzioni davvero è tutto da dimostrare: tra droni ed infiltrati, molto spesso le "spie" riescono nel proprio intento.
La collina di Dortmund
Il caso del Borussia Dortmund è però indicativo. Da anni i gialloneri devono fare i conti con una collinetta che si affaccia proprio sul campo di allenamento, da sempre presa d'assalto da tifosi, giornalisti e naturalmente "spie". Stavolta però la società ha deciso di darci un taglio, annunciando l'imminente acquisto per 326mila euro del terreno limitrofo al campo di allenamento, compresa la contestata collinetta "delle spie". Lo riporta il quotidiano tedesco Die Welt, che garantisce che la scelta dei gialloneri è legata appunto alla "privacy" dei propri allenamenti.
Il precedente di Bogliasco
In Italia il precedente più curioso legato ad una "spy-story" è sicuramente quello legato al derby di Marassi tra Genoa e Sampdoria del settembre 2013. All'epoca, fu "beccato" nei boschi sopra Bogliasco il preparatore dei portieri della primavera genoana Luca De Prà, vestito addirittura in tuta mimetica e dotato di sofisticati mezzi per lo "spionaggio" dell'allenamento blucerchiato. Non gli andò però benissimo, perché fu beccato da uomini della Sampdoria e dunque dovette rinunciare al tutto. Ma la sua foto in tuta mimetica, "catturato" dai blucerchiati, fece il giro del mondo. Il Genoa parlò di iniziativa personale, la Sampdoria ci scherzò scrivendo che "come un novello Rambo nascosto tra le frasche del Poggio, Luca De Prà [..] non ha saputo parare le contromisure dell'intelligence e del controspionaggio blucerchiato. Nessun prigioniero però, nemmeno inutili spargimenti di sangue. Una volta scovato e colto sul fatto, con le mani nella famigerata marmellata, il soldato dell'altra sponda è stato lasciato libero di tornare alla propria base. Del resto, bisogna sempre perdonare i propri nemici, niente li infastidisce di più".