Tridenti d’Europa: il Napoli di Sarri meglio del Real e secondo solo al Barça
Il calcio è una materia misteriosa e affascinante, una scienza imperfetta che pur affidandosi a numeri, dati e cifre statistiche non riesce comunque a descrivere la complessità e l’imprevedibilità di questo stupendo sport.
E sì perché nell’anno successivo all’addio di Higuain o ai saluti fra Psg e Ibrahimovic accade che le stesse compagini non abbiano avvertito, numeri alla mano, il peso di queste “dolorose” partenze mostrandosi con vigore nelle prime posizioni delle squadre più prolifiche dei rispettivi campionati se non d’Europa. In questo contesto, analizziamo, fra le squadre che adottano un tridente puro, i migliori reparti offensivi del vecchio continente.
Barcellona, il tridentazo dal risultato garantito
Messi, Suarez e Neymar non potevano, essendo una certezza come l’alternarsi del giorno e della notte o delle stagioni, che collocarsi al primo posto in questa speciale classifica dei tridenti o dei terzetti offensivi più prolifici. Dal 2014 in poi, quando cioè si è composto questo meraviglioso trio sudamericano, infatti, il Barcellona prosegue la sua tradizione di attacchi stellari con caterve di gol divisi, in maniera quasi omogenea, fra i tre funamboli lì davanti. Una tendenza, questa, che si sta ripetendo con estrema puntualità in questo avvio di stagione con Messi (26), Suarez (18) e Neymar (7) miglior attacco del continente con 51 reti messe a referto fra campionato, Coppa del Re e Champions League che, in soldoni, significa il 68% del contributo totale (75) dei blaugrana.
I 3 tenori 2.0: Mertens, Insigne, Callejon
In seconda posizione, fra le compagini con un modulo fisso o quasi basato sul 4-3-3, troviamo il forse non più troppo sorprendente Napoli di Sarri. Gli avanti azzurri, trasformatisi in un tridente dalle perfette sinergie, dopo l’infortunio di Milik di ottobre sembravano dover arrancare o, almeno, subire un brusco stop in fase realizzativa per via della definitiva rottura dei collaudati automatismi offensivi. E invece, con lavoro, grinta, l’esplosione di Insigne, la seconda vita da prima punta del folletto belga e del solito contributo di Callejon (attacco-difesa), il Napoli ha messo insieme la bellezza di 66 reti complessive nelle quali, ben 40 volte, a firmare un gol è stato uno di quei tre tenori che, ormai, hanno soppiantato gli ex idoli Cavani, Lavezzi e l’arretrato (in termini di posizione in campo) Hamsik.
Cavani a 28 domina il tridente parigino
Sul terzo gradino del podio si colloca il Paris Saint Germain dello spagnolo Unai Emery con 39 reti provenienti dal proprio reparto offensivo sui 54 gol totali ogni competizione. Uno score interessante ma che, al momento, non garantisce ai parigini il primato in Ligue 1 e che subisce un certo squilibrio fra i calciatori: Cavani domina su tutti. L’uruguaiano, infatti, con la cessione dell’incombente figura dello svedese Ibrahimovic sta avendo finalmente l’opportunità di essere la punta di diamante della squadra con addirittura un bottino, e il tassametro corre, di 28 segnature ben superiore all’intera prima e terza stagione (entrambe chiuse a 25) e di poco sotto alla seconda annata (31 totali) in Francia. Un rendimento spaventoso supportato dalle reti di Lucas (8) di Angel Di Maria (schierato ala destra con 3 marcature totali) e, da gennaio, di Draxler.
La Roma di Spalletti a quota 37
Appena fuori dal podio, invece, troviamo la Roma di Spalletti che, pur avendo variato più volte modulo, ha schierato spesso il tridente offensivo, sia nella sua declinazione classica dei 3 davanti, sia con le due mezze punte dietro Dzeko. Con questa formula tattica, il tecnico giallorosso ha trovato un grimaldello efficace per scardinare le difese avversarie con 57 gol complessivi ed una contribuzione del proprio pacchetto avanzato del 57.6%, frutto delle realizzazioni di Dzeko (20), Perotti (9) e Salah (8).
Un rendimento che non sta garantendo alla Roma il primo posto in classifica ma che, allo stesso tempo, li relega fra i migliori reparti d’attacco d’Europa.
L’attacco non è tutto, dimostra il Real di Zidane
A chiudere questa nostra rassegna dei tridenti più forti del continente, numeri alla mano, rintracciamo il Real Madrid di Zidane. Nonostante l’infortunio di Bale, infatti, il reparto madrileno sembra aver attutito abbastanza bene il colpo provocato dall’assenza del gallese con una buona dose di reti equamente distribuite fra i vari Lucas, Benzema, Morata e la stella assoluta CR7. Un rendimento discreto di 32 reti (48.5% sul contributo totale) che restituisce la forza di questa squadra, eliminazione in Coppa del Re a parte, prima in classifica (con due gare da recuperare), agli ottavi di Champions League, vincitore della Supercoppa Uefa e della Coppa del mondo per club con un metodo di gioco diverso che ha saputo aprire la via della rete anche agli altri reparti con uno score globale di 34 marcature provenienti da difesa e centrocampo.