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Trezeguet si racconta nel suo libro ‘Blu cielo’ e ringrazia Del Piero

“Blu Cielo” è l’ultima biografia del bomber francese che si racconta tra Nazionale e Juventus. Ringraziando Del Piero, ricordando i ritiri con Camoranesi, i grandi allenatori come Ancelotti, Lippi, Capello e rivivendo gioie e dolori della Nazionale fino alla finale con l’Italia nel 2006.
A cura di Alessio Pediglieri
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David Trezeguet è una vera e propria icona del mondo bianconero, bomber indimenticato che con la Juventus ha vinto tutto in Italia e in Europa e ha conosciuto anche l'onta della Serie B, nell'immediato dopo Calciopoli. Quando insieme ad altri senatori non abbandonò la barca juventina in mezzo ai flutti delle sentenze che la condannarono ad una retrocessione d'ufficio togliendole due scudetti conquistati sul campo. Oggi, il francese ripercorre soprattutto i momenti trascorsi alla Juventus, ma anche le storie del calcio che lo hanno legato alla Nazionale per una carriera straordinaria.

Il tutto è racchiuso nel suo ultimo libro: «Bleu Ciel» cioè "Blu cielo"per ripercorrere i momenti più divertenti ed emozionanti di un campione di fama mondiale. Tra i tanti aneddoti piace ricordare quelli legati alla permanenza a Torino, quando condivideva le stanze dei ritiri con German Camoranesi con cui divenne intimo amico dopo un inizio difficile: "All’inizio ci salutavamo appena. Poi cominciammo a condividere la stanza. Fumavo e russavo. David si lamentava, ma non ha mai cambiato partner. Ci chiamavamo sempre, anche prima della finale del Mondiale 2006. Ma è stato uno dei migliori del mondo a crossare dal fondo".

Da Camoranesi a capitan Del Piero con cui condivise l'inferno della B e con il quale è rimasto un rapporto forte, che il tempo non ha mai scalfito. Fatto di rispetto e di stima come quelli costruiti con i vari allenatori avuti negli anni. Tra i tanti, Lippi con cui vinse una sfida di gol, Ancelotti con il quale parlava di viaggi e di arte, con Capello "un vincente come gli altri due grandissimi allenatori".

E poi le avventure in Nazionale dove con la maglia della Francia ha incrociato l'Italia, godendo e soffrendo. Il trionfo del ’98 fu anche il primo approccio con l’Italia per Trezeguet che a 20 anni si presentò sul dischetto ai quarti di finale e trasformò il rigore che spinse gli Azzurri a casa. Due anni dopo, a Rotterdam, fu ancora lui a punire l’Italia, con il golden gol che regalò l’Europeo alla Francia. La rivincita arrivò nel 2006. Con il tiro dagli undici metri che il francese scagliò sulla traversa e sulla linea di porta, condannando i Blues.

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