Treviso, follia ultrà: aggredito e picchiato il presidente Nardin

C'era una volta il Treviso. La bella favola della società veneta, che nella stagione 2005/06 giocò anche in Serie A, è ormai diventata un incubo per i tifosi biancocelesti: delusi, amareggiati e infuriati per quello che è accaduto negli scorsi anni. Fallimenti societari e retrocessioni hanno infatti contribuito a creare un clima pesante intorno alla squadra e, soprattutto, intorno a Tiziano Nardin: l'attuale presidente del club. Il numero uno della società, in grave crisi economica nei confronti di creditori e degli stessi giocatori, se l'è vista brutta nelle scorse ore quando è stato aggredito, sotto casa, da un gruppo di tifosi. Come riferito dalla "Tribuna di Treviso", gli ultrà e alcuni giocatori della squadra hanno aspettato Nardin per un confronto. Complice la richiesta dei pagamenti arretrati e l'invito a farsi da parte per lasciare la società in mani migliori, tra il presidente e alcuni tifosi sarebbe scoppiato il parapiglia e a rimetterci sarebbe stato proprio lo stesso patron.
La squadra pronta ad abbandonare il club
Dopo le prime cure al Pronto Soccorso, per il taglio mediato allo zigomo, Nardin ha dichiarato di stare bene e di voler sporgere denuncia contro i suoi aggressori. Il clima in città, e specialmente intorno alla squadra, è dunque ancora rovente. Qualche ora prima dell'agguato, i giocatori del Treviso avevano vissuto l'ennesimo pomeriggio surreale. Uno di loro, Alessio Romeo, si era dovuto addirittura occupare della vendita dei biglietti all'ingresso dello stadio, prima della partita con il Liapiave valevole per il campionato "Eccellenza". Una mansione che, tra le altre cose, ha permesso al giocatore squalificato di mettere fisicamente le mani sull'incasso e di dividerlo con i compagni negli spogliatoi. Quella che sta vivendo la società trevigiana è la crisi più grande nella storia del calcio biancoceleste. In attesa di capire se ci sarà davvero qualcuno disposto a salvarla, la squadra sembra pronta a fare le valigie. Nelle prossime settimane, se neanche i giovani della juniores scenderanno in campo, la società rischierà l'esclusione dal campionato.