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Tre tiri, due gol e tagli letali: bomber Immobile, 15 gol in 11 match ufficiali

Immobile cambia la partita in 8′. La doppietta suggella una prestazione decisiva, sono 15 le reti in 11 gare ufficiali: nessuno ha fatto meglio di lui al momento nei top 5 campionati europei. I movimenti sulla trequarti costringono Barzagli fuori posizione ed esaltano gli inserimenti di Luis Alberto. Scacco matto a Higuain.
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Immobile-show all'Allianz Stadium. Il duello con Higuain non ha storia. Con più tiri della media stagionale, il bomber della Lazio firma la quinta doppietta della stagione. Ma oltre ai gol c'è molto di più. C'è una partita da 3 tiri, 14 passaggi e una serie infinita di corse fuori linea che chiamano Barzagli a spezzare la linea difensiva e aumentano i disequilibri nelle coperture difensive della Juve. Un po' come successo in Supercoppa, la Juve fatica a gestire l'uscita bassa del pallone sulle fasce e va in affanno non trovando un elemento a centrocampo che riceva dalla difesa e ribalti il gioco a campo aperto. Ci prova Khedira, ma deve inseguire anche Leiva, ci prova dopo il suo ingresso Dybala e sbaglia il secondo rigore di fila. La Juve, che ha preso una rocambolesca traversa con Higuain, perde per la prima volta in casa dal 2015, la Lazio batte i bianconeri per la prima volta dal 2002.

Khedira bifronte: marca Leiva e tiene Milinkovic-Savic

Il 3-5-1-1 di Inzagi si adatta alle squadre più forti. Fisica dietro, con De Vrij equilibratore più di lettura che di marcatura, pressa forte a centrocampo e tiene Immobile a dettare profondità e galleggiare fra le linee.

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Allegri sperimenta il classico problema di chi gioca con il 4-3-3, andare a chiudere il regista basso avversario, in questo caso Lucas Leiva, senza scoprirsi alle spalle. Un ruolo che in avvio Allegri chiede a Khedira. Il tedesco però deve tenere la posizione perché spesso Milinkovic-Savic, che accompagna all'interno e dialoga con Lulic, sempre alto anche in fase di non possesso, gli scappa alle spalle.

I tocchi di Khedira nel primo tempo
I tocchi di Khedira nel primo tempo

Douglas Costa si accentra e sblocca

La Lazio si addensa a sinistra in costruzione, costringe Asamoah dalla parte opposta a tenere stretta la linea difensiva ma non sempre Milinkovic e Luis Alberto vedono presto la possibilità di ribaltare il gioco nella zona di Marusic che aspetta molto largo. La partita è molto bloccata, la difesa biancoceleste legge bene il movimento a rientrare di Mandzukic e costringe Higuain lontano dall'area e spalle alla porta. Certo, l'argentino è uno dei migliori attaccanti per la capacità di intuire la posizione dei compagni proprio quando non gioca di fronte alla porta, ma ha poche occasioni anche di illuminare con un lancio filtrante e creare spazi davanti.

Allegri allora chiede a Douglas Costa di tagliare più dentro e dialogare con Khedira. E' proprio il suo inserimento che genera il vantaggio, confermato dal VAR. Asamoah sorprende la Lazio a sinistra, sull'appoggio dietro per Khedira manca un po' la transizione in copertura di Leiva e sulla respinta di Strakosha Bastos, da terzino destro, tiene in gioco Costa.

Il primo tempo di Douglas Costa, ala iù classica a destra con libertà di tagliare al centro
Il primo tempo di Douglas Costa, ala iù classica a destra con libertà di tagliare al centro

Meglio la Juve nel primo tempo

Il 21mo gol bianconero in stagione cambia la partita. La apre, con Luis Alberto più associativo e l'intelligenza di Parolo al servizio di una Lazio che si abbassa e un po' si spezza fra difesa e centrocampo. Mancano un po' i tagli fuori di Immobile, che non riesce a incidere né con la palla, poco servito, né ad aprire senza palla la linea bianconera e consentire gli inserimenti dei centrocampisti offensivi da dietro.

Matuidi, che ha il record di palloni recuperati in Serie A, rimane elemento essenziale perché la Juve la partita la vince soprattutto quando la palla ce l'hanno gli altri. Chiellini che da terra in area chiude su Immobile è l'immagine della Juventus del primo tempo, una squadra che occupa gli spazi, gioca tanto con i difensori (Barzagli e Lichtsteiner toccano più palloni di tutti) e non consente agli avversari giocate facili e non concede linee di passaggio libere. E davanti sfrutta gli inserimenti dei centrocampisti per controllare i corridoi, non permettere troppi gradi di libertà al regista Leiva e amministrare, dopo il vantaggio, anche con i cambi di gioco di Higuain, che in media tocca 31 palloni a partita, verso Mandzukic.

Le statistiche del primo tempo: sterile il possesso della Lazio
Le statistiche del primo tempo: sterile il possesso della Lazio

Immobile: uno-due da ko in 8′

La ripresa si apre nel segno di Luis Alberto e Immobile. L'ex Liverpool, 20 occasioni da gol create quest'anno, legge il movimento di Immobile sulla copertura affannosa di Barzagli e di prima pareggia. Sempre nel corridoio centrale Immobile va a trovarsi spazi e si procura il rigore che cambia la partita in 8′: 3 dei 6 tiri della Lazio portano la firma del bomber da 15 reti finora in stagione.

Bernardeschi e Dybala non cambiano la partita

Costa, poco pulito nelle giocate, gol a parte, esce per Bernardeschi. Corre di più la Lazio, con Immobile che punta e carica Barzagli a suon di devastanti movimenti fuori linea e Luis Alberto in sovrapposizione costante. Salgono i ritmi, crescono gli spazi sui ribaltamenti, Lichtsteiner e Asamoah accompagnano sulle fasce. Ma la Lazio sugli esterni dà un'impressione di maggiore completezza, di energia e profondità e i terzini bianconeri, comunque sempre molto aperti, permettono ribaltamenti veloci soprattutto dal lato di Milinkovic-Savic.

Allegri si gioca anche la carta Dybala per Khedira. La Juve torna al più classico 4-2-3-1, con la Joya a togliere fiato a Leiva e qualche rischio alle spalle dei due registi per i movimenti fuori linea di Immobile e le corse di Luis Alberto.

I tocchi a fine partita: la Juve gira al largo, la Lazio spinge molto sul fronte sinistro
I tocchi a fine partita: la Juve gira al largo, la Lazio spinge molto sul fronte sinistro

Il ritmo vertiginoso, nemico della lucidità e della copertura attenta delle posizioni, moltiplica gli spazi. La Lazio si abbassa, a volte anche troppo con Bastos che al 33′ va anche dietro De Vrij con Higuain vicino al pareggio. La Juventus non riesce a coinvolgere abbastanza Dybala né a spostare la manovra verso sinistra per massimizzare la freschezza di Bernardeschi.

L'ingresso finale di Sturaro cambia poco tatticamente. Il palo di Dybala, il secondo della Juventus sul secondo tiro della Joya (quanti Costa e Bernardeschi), e il rigore parato alla Joya aumentano i rimpianti di Allegri. Inzaghi torna a battere la Juventus come in Supercoppa e sogna in grande.

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