Milan, oltre il caso Donnarumma c’è anche il ‘no’ dell’Uefa da gestire
Sarà una lunghissima stagione per il Milan. La società rossonera è al guado con diversi grattacapi. Dal punto di vista sportivo deve trovare la forza e le risorse per ritornare in vetta alla classifica e provare a strappare un pass per la Champions League. Da un punto di vista economico dovrà affrontare gli strali provenienti dall'UEFA che sembrerebbe aver bocciato il piano di rientro presentato mesi fa e oggi al vaglio. Infine, sul fronte mercato con la grana Donnarumma ma non solo deve pianificare cosa fare in chiave vendita/acquisti dopo un'estate da 200 milioni di spese.
L'obiettivo Champions in mano a Gattuso
Se sul fronte dei risultati si è già corsi ai ripari con l'ingaggio di Gattuso al posto dell'esonerato Montella, sugli altri due fronti per il Milan ci saranno mesi di altissima tensione. L'Uefa e Mino Raiola rappresentano i due scogli immediati da evitare in attesa di capire cosa accadrà all'orizzonte in campionato e in Europa League. Che al momento diventano priorità secondarie rispetto alle possibili sanzioni imminenti e ad un mercato in cui potrebbero partire vari top player.
La sentenza UEFA e le sanzioni
Non c'è ancora una verità specifica da parte dell'UEFA ma la sensazione è che si vada verso la bocciatura del piano presentato da parte di Fassone e Mirabelli sul rientro degli esborsi economici. E' attesa fra oggi e domani, però, la sentenza dell'Uefa sul voluntary agreement richiesto dal Milan per rientrare nei parametri del Fair Play finanziario. Il verdetto arriverà accompagnato anche dalle motivazioni che vanno verso un "no"che comporterebbe delle sanzioni economiche fino all'esclusione dalle coppe.
Il caos su Donnarumma
Sul fronte Donnarumma, il tutto è in evoluzione: Mino Raiola ha alzato il tiro, la società cerca di farsi forte del contratto appena rinnovato – ma senza clausola – e i tifosi si sono già schierati: contro il procuratore a difesa del Milan ed eventualmente del portiere, sempre che abbia la forza e il coraggio di abbandonare l'agente, reo di aver creato l'ennesimo caso.