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Totti: “Tornare alla Roma? Mai dire mai! Sarei stato un dirigente ingombrante”

Francesco Totti si è raccontato a DAZN e nel corso dell’intervista concessa a Diletta Leotta ha toccato tanti temi, tra cui quello della sua nuova vita nel mondo del calcio: “Procuratore è una parola vecchia, passata: ma mi piacerebbe fare lo scouting di giovani..”. Sul suo recente passato ha affermato: “Perché il dirigente non me l’hanno fatto fare? Perché ero ingombrante!”.
A cura di Vito Lamorte
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Francesco Totti sta per intraprendere una nuova avventura nella sua carriera legata al calcio in qualità di procuratore. L'ex numero 10 della Roma si è raccontato a DAZN e nel corso dell'intervista concessa a Diletta Leotta ha toccato tanti temi, tra cui quello della sua nuova vita nel mondo del calcio:

Procuratore è una parola vecchia, passata: ma mi piacerebbe fare lo scouting di giovani… non faccio nomi ma di giovani interessanti ce ne sono parecchi, anche italiani. Io mi metto sempre in gioco, mi piace conoscere quello che c’è al di là. Il futuro sicuramente riserva cose positive: voglio vedere cosa riserva a me.

Totti: Sarei stato un dirigente ingombrante

Inevitabile l'excursus nella meravigliosa carriera del ragazzo di Porta Metronia e sul suo recente passato ai vertici della Roma, lo stesso Francesco Totti ha affermato:

Io non mi sono mai pentito delle decisioni anche se quando avevo 25 anni e mi chiamò il Real Madrid dei Galacticos avevo avuto un po’ un momento di disorientamento. Infatti quando oggi vedo qualcuno di quei giocatori del Real mi dicono: ma tu sei matto, hai rinunciato alla squadra più forte del mondo… vuol dire che la testa ogni tanto non ragiona, devi essere matto: ho fatto una scelta d’amore che non rinnego. Anzi è stata una doppia vittoria stare per 25 anni con la maglia della mia squadra del cuore. Tornare alla Roma con un’altra società e con un altro ruolo? Mai dire mai! Perché il dirigente non me l’hanno fatto fare? Perché ero ingombrante!

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Totti: Ci sono voluti due anni per metabolizzare il ritiro

Infine l'ex Pupone ha parlato della sua passione per il calcio e di come non ha metabolizzato velocemente il ritiro dal rettangolo verde:

Io ho sempre avuto la passione: quando c’è quella per un giocatore è tutto. Quando lo fai con la determinazione, con la voglia, con la spensieratezza, poi ti vengono cose che non avresti mai immaginato….  poi la fine deve arrivare. È arrivata un po’ inaspettata, ma giusta. Ora l’ho metabolizzata, ma c’ho messo due anni, perché non è stata una scelta mia.

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