Totti sempre in gol da 23 anni: “Perché dovrei smettere?”
Quella appena iniziata è la 23a stagione consecutiva in cui Francesco Totti riesce a segnare almeno un gol in Serie A. Forse basterebbe questo dato a fotografare ancora una volta l’importanza di un calciatore che a pochi giorni dai 40 anni (spegnerà le candeline sulla torta il prossimo 27 settembre) continua a stupire con l’entusiasmo di un ragazzino. Quell'entusiasmo che ha spinto Totti oggi ad allenarsi in solitaria sotto il diluvio, mentre le due squadre erano negli spogliatoi, a dimostrazione di quello che è facile definire come lo spirito del campione.
Anche oggi, nella difficile sfida interna contro la Samp ha preso per mano una Roma sotto per 2-1, trascinandola alla vittoria. Aveva bisogno di lui Luciano Spalletti, dopo la sosta per il nubifragio, per dare una sferzata alla squadra, troppo fragile al cospetto dell’organizzazione del team di Giampaolo. E Totti ha risposto presente, come solo lui sa fare.
Prima il delizioso assist ad occhi chiusi per il pareggio di Dzeko, e poi il rigore realizzato con freddezza per il decisivo controsorpasso dei giallorossi. L’Olimpico è tutto ai piedi di mister 249 gol in Serie A capace nelle ultime 8 presenze in campionato di partecipare in 7 occasioni ad un gol dei suoi (4 gol, 3 assist). Gli aggettivi insomma scarseggiano per il Pupone che ha eguagliato un’altra bandiera come Maldini a quota 25 Serie A disputate consecutivamente.
Poco da aggiungere, a parte il fatto che un Totti così può giocare ancora a lungo e magari pensare anche di rinviare l’addio previsto a fine stagione. E’ lo stesso numero 10 a ribadirlo ai microfoni di Sky e Mediaset nel post partita: “Quello che contava oggi era ribaltare la partita perché non era semplice. Abbiamo avuto un grande spirito e un grande orgoglio. Come si fa essere decisivi anche a 40 anni? La testa è fondamentale e ti aiuta in tutto e poi anche la serenità che mi trasmette la mia famiglia. Quando stai bene con la testa poi in campo si vede. Come sto vivendo quest’ultimo anno da calciatore? Me lo vivo serenamente e quotidianamente, con la testa libera. Poi se sto così perché dovrei smettere?”.
Curioso anche il retroscena sul rigore, con Totti che non ha nascosto un pizzico di paura: “Il rigore? E’ stata la prima volta che ho accusato un po' di paura, relativa al possibile errore. Tuttavia, non potevo sbagliare sotto la Sud". Questione di stimoli e di emozioni per un calciatore che non vuole smettere di stupire, con buona pace delle 40 primavere alle spalle.