Totti, scarpe d’oro alla carriera: “Avrei voluto giocare con Ronaldo il fenomeno”
Quando ho pensato ad una scarpa che potesse rispecchiare i miei 25 anni di carriera ho subito pensato all’oro. Oro, prezioso e splendente come la mia Squadra e la mia Città. Inoltre, doveva racchiudere tutti i miei valori: la Famiglia, la Roma e Roma
Francesco Totti celebra così l'edizione speciale degli scarpini che la Nike ha prodotto in edizione limitata – solo 2500 pezzi – per il capitano giallorosso. Livrea dorata, come la carriera del calciatore nella Capitale che mai ha voluti abbandonare nonostante offerte allettanti dall'Italia e dall'estero. Una scelta di cuore, di senso d'appartenenza a un popolo, a una terra, alle tradizioni: tutti valori spazzati via dal ‘vil denaro' e dalla logica asettica degli affari. Il ‘pupone' ha detto no anche a questo.
La sua Roma è in corsa con il Napoli per il secondo posto in campionato, piazzamento che vale la qualificazione diretta in Champions evitando quel preliminare costato caro ai giallorossi nella scorsa estate. All'orizzonte c'è il derby con la Lazio: in Coppa Italia vittoria e passaggio del turno andò ai biancocelesti, un motivo in più – oltre alla rivalità accesa – per prendere la rivincita.
Il derby è sempre una gara diversa da tutte le altre – ha ammesso il capitano durante la conferenza stampa in Piazza San Lorenzo in Lucina, sede dello store -, vuoi sempre distruggere sul campo l'avversario. Sappiamo com'è finito l'ultimo derby, vogliamo la rivincita"
La sfida con la Lazio è sempre particolare per le emozioni che racchiude e sprigiona. Totti ne ricorda qualcuna in particolare. "Il ricordo più bello rimane la maglietta ‘6 unica' nel derby del 5-1".
Cristian sulle orme di papà ma Totti frena. Lo ha ripetuto più volte: non vuole che sulle spalle del ragazzino il cognome pesi come un macigno. Per questo resta un po' defilato rispetto alle gare che gioca Cristian. Per questo ribadisce un concetto già espresso in altre occasioni. "Mio figlio calciatore? La decisione spetta a lui. Lo giudicherò tra 3 massimo 4 anni, se vedrò che non va glielo dirò".
Tra Cassano e il ‘fenomeno'. Il barese, ex giallorosso, è a suo modo un fenomeno del calcio ("con lui mi sono divertito di più", ha aggiunto Totti) ma il ‘fenomeno' vero, quello tecnico, resta uno solo per il capitano. "Mi sarebbe piaciuto giocare con Ronaldo, il brasiliano".