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Totti: “Presto sarò un dirigente della Roma”

L’ex numero 10 della Roma ha sciolto i dubbi sul suo futuro e molto presto diventerà un dirigente del club giallorosso. Intanto Pallotta toglie dal mercato Nainggolan e Manolas.
A cura di Alessio Morra
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La tanto attesa fumata bianca è arrivata. Francesco Totti diventerà un dirigente della Roma. L’ex calciatore giallorosso chiude così in modo definitivo la sua carriera e dice di no alle proposte televisive di Sky e della Rai, che pare gli avesse proposto il Festival di Sanremo, al fianco della moglie Ilary. L’ex capitano ha incontrato il presidente della Roma James Pallotta all’Hotel De Russie e prima di vedere il proprietario del club ai microfoni di ‘Premium Sport’ ha detto: “Non ho ancora firmato, non sono ancora un dirigente della Roma, ma lo diventerò molto presto”.

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La carriera calcistica di Totti finisce ufficialmente dopo ventiquattro anni. La leggenda della Roma ha rifiutato tante offerte che gli sono giunte da ogni angolo del mondo. Perché Totti è stato cercato da club cinesi, giapponesi, degli Emirati e degli Stati Uniti. Il quarantenne ora si appresta a iniziare la sua nuova carriera da dirigente, bisognerà capire però adesso quale ruolo ricoprirà Totti all’interno della società. Con ogni probabilità Totti collaborerà con Monchi, potrebbe essere il suo braccio destro e dovrebbe essere il punto d’incontro tra la dirigenza, la squadra e l’allenatore. La permanenza di Totti fa felice tutti perché la Roma non perde la sua bandiera, Monchi avrà un braccio destro di prim’ordine, ed è contento pure Di Francesco che sperava di sfruttare l’esperienza del suo ex compagno di squadra.

Intanto Pallotta ha detto che le cessioni eccellenti della Roma sono finite. Manolas, che piace alla Juve, e Nainggolan, nel mirino dell’Inter, non si muoveranno. Queste le parole dell’imprenditore americano poco prima che entrasse in albergo:

Noi se vendiamo lo facciamo per due ragioni. Prima di tutto per il Fair Play Finanziario. Poi è un discorso di valore del calciatore. Vendiamo perché pensiamo che con quei soldi possiamo comprare giocatori che si dimostreranno migliori di chi è partito.

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