Torino, Castan: “Stavo per morire, qui una seconda vita”
Leandro Castan si prepara al suo primo derby della Mole: il difensore brasiliano è ormai pienamente parte del progetto del Torino, e dopo la parentesi alla Roma ed il grande spavento, sembra davvero pronto a riprendersi il suo posto tra i migliori difensori della Serie A. Alle spalle, però, resta quel terribile ricordo che fa fatica a scomparire del tutto. Come del resto ha ricordato lui stesso in una lunga intervista a Repubblica.
"Giocavamo ad Empoli e venni sostituito", ha ricordato il brasiliano, "avevo le vertigini, stavo male. Poi le cose peggiorarono, non mi reggevo in piedi, vomitavo di continuo. Stavo a pezzi, persi quasi quindici chili, ero terrorizzato. Mi stavo convincendo che sarei morto, continuavo a sottopormi a visite e controlli. La stessa mattina in cui me ne parlavano, mia moglie scoprì di essere incinta. I medici dicevano che dovevo operarmi, io volevo tornare in Brasile e mollare tutto", ha proseguito ancora Castan. "Accettai, volevo tornare a giocare, ma la paura era tanta. Ricordo il terrore in ospedale", ha aggiunto il difensore del Torino, "sono stato due giorni in terapia intensiva, ma mi ripetevano che l'operazione era riuscita".
Poi però la situazione si è normalizzata. "Il campo mi mancava, ma quando rientrai mi saltavano tutti ed era frustrante. Mi serviva tempo e fiducia, e qui finalmente l'ho ritrovata", ha spiegato ancora il brasiliano, "adesso sento di essere nel posto giusto. Voglio restare a lungo qui in granata, e soprattutto voglio vincere il derby contro la Juventus. E lo dico nel rispetto della squadra bianconera, che è fortissima e formata da campioni veri. Ma in campo si gioca sempre in undici contro undici, e quindi può succedere qualsiasi cosa". Parola dell'ormai ritrovato Leandro Castan.