Torino, Cairo non ci sta: “Noi troppo penalizzati, se non è sudditanza… sarà sfortuna”
Il Torino è uscito dall'ultimo derby della Mole ancora una volta con una sconfitta. Da 40 partite non riesce la vittoria sui bianconeri che monopolizzano la stracittadina piemontese e nell'ultima volta il sigillo decisivo lo ha segnato Cristiano Ronaldo, al debutto assoluto nel derby bagnato col gol. Tante sconfitte e altrettante recriminazioni da parte del popolo granata spesso ‘vessato' da decisioni che sono state oggetto di forti critiche. In passato come ora.
Ad alzare il tiro è stato lo stesso presidente dei granata, Urbano Cairo che ha mal digerito l'ultimo stop, immeritato soprattutto per l'approccio e per il gioco espresso. Purtroppo, la rete di Cr7 è risultata decisiva per il tabellino finale che ha visto il ‘Toro' ancora matato dalla Juventus.
Sconfitta ingiusta
La rabbia di non aver fatto risultato nell'ultimo derby fa la pari con il piacere di aver visto una squadra con l'approccio giusto in campo. Un buon fondamento su cui costruire qualcosa di importante già da subito, grazie anche al lavoro del tecnico Mazzarri, inseritosi subito nell'ambiente torinista: "Con la Juve non meritavamo di perdere, ma è andata così. Adesso mi aspetto che nelle prossime tre partite prima della sosta ci sia una conferma di quel furore che mi ha fatto veramente grande impressione".
Sudditanza e sfortuna "bianconera"
Perdere va bene, ma senza errori. Il presidente del Torino torna sulla ‘sfortuna' che colpisce spesso il Toro nelle stracittadine. Con qualche ‘sospetto' che non sia solamente frutto di una avversa Dea Bendata: "Le cose che penso relativamente alla Var le ho già dette e non cambio opinione. Quando parlavo di sudditanza psicologica nei confronti della Juventus, lo dicevo perché esaminando gli ultimi dodici derby almeno in otto siamo stati penalizzati. Sono numeri, dati: e se non è sudditanza allora sarà sfortuna".
Mercati unificati in tutta Europa
Sarcasmo che scompare nel momento in cui si parla di calciomercato, rinforzi, obiettivi stagionali. E anche la scelta di rivedere le date della sessione di gennaio non è ritenuta fondamentale da Cairo che punta il dito altrove: "La cosa giusta è che tutte le sessioni di mercato dei vari campionati siano unificate perché il rischio che tu chiudi il mercato e poi un calciatore possa andare via in altri campionati dove si può ancora trattare lo considero deleterio e ingiusto"