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Top 10 degli stadi più redditizi, domina la Premier e l’Italia sta a guardare

La supremazia quasi assoluta è degli impianti inglesi. Poi Spagna, Germania e Francia. L’Italia? Sta a guardare con stadi vecchi, comunali e da rifare. Una classifica che conferma l’ottusità del nostro movimento ai margini del calcio che conta, anche in fatto di business.
A cura di Alessio Pediglieri
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La sorpresa non c'è, c'è solamente la conferma: che il calcio inglese, al di là degli ultimi modesti risultati sul campo, è pur sempre il leader indiscusso del business che governa il mondo del pallone. E lo fa da anni con una attenta campagna di marketing e investimenti che ha permesso ai singoli club e alla FA di avere introiti tali da poter sostenere campagne di calciomercato da mille e una notte garantendo emolumenti e ingaggi altrove impossibili. E tutto ciò è dovuto anche ad una ristrutturazione completa degli impianti che sono divenuti in poco tempo di proprietà delle società con oneri e onori ma con la possibilità di una gestione virtuosa. Così può capitar che anche il più piccolo club di Premier abbia entrate maggiori dei top club italiani.

Lo stadio come patrimonio ma anche come risorsa. In Italia il trend è incominciato a macchia di leopardo e faticosamente si sta radicalizzando vedendo anche i primi ottimi risultati ottenuti. L'Udinese, il Sassuolo ma soprattutto la Juventus sono esempi da seguire e non è un caso se da qualche anno si parla con insistenza di nuovi impianti – di proprietà – per la Roma, la Lazio, l'Inter, il Milan. Burocrazia permettendo.

La TopTen e il dominio inglese

Intanto, altrove, c'è già chi sta godendo da tempo dei ricavi provenienti dallo stadio. L'Italia è il fanalino di coda e uno studio pubblicato da Deloitte, che elenca i 10 stadi più redditizi d'Europa, nove di questi sono impianti privati. La classifica è dominata dalla Premier League, mentre l'Italia è costretta a guardare, con tristezza e invidia. Questa la speciale graduatoria con tanto di ricavi in milioni di euro:

Arsenal (Emirates), 132 milioni di euro
Real Madrid (Bernabeu), 129, 8
Barcellona (Camp Nou), 116,9
Manchester United (Old Trafford), 114
Chelsea (Stamford Bridge), 93,1
Bayern Monaco (Allianz Arena), 89,8
PSG (Parco dei Principi), 78
Liverpool (Anfield), 75
Manchester City (Etihad), 57
Borussia Dortmund (Signal Iduna Park), 54,2

La Top 10 di Deloitte illustra la supremazia quasi assoluta della Premier League (5 impianti su 10) e quella degli stadi di proprietà. A questo proposito, l'unica eccezione è rappresentata dal Parco dei Principi, ancora di proprietà del comune di Parigi. L'impianto appartiene de facto al PSG, che ne gestisce interamente ogni attività e ne ha finanziato per 75 milioni di euro la massiccia ristrutturazione conclusa nella primavera del 2016 anche se tecnicamente non è il proprietario effettivo.

Sta di fatto che gli incassi stagionali registrati dai primi dieci impianti d'Europa evadono anche i risultati ottenuti dai vari club. In pratica, lo stadio di proprietà è diventato un investimento redditizio al di là dei successi sul campo. Lo dimostra ad esempio il Manchester United che nell'ultima stagione ha fatto registrare proventi superiori ai 100 milioni di euro e l'ultimo anno d'oro sportivo risale oramai al 2010-2011.

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