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Topolino 3000, quando il calcio è un fumetto

Da Tuffon a Papertotti, i campioni del pallone fanno capolino nelle storie a colori della Walt Disney.
A cura di Maurizio De Santis
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Topolino 3000. Intramontabile, trait d'union generazionale. Quasi leggenda. Fosse un calciatore, avrebbe un valore inestimabile. Numeri da primato, da goleador implacabile, da bandiera del calcio. Quelle che non cambiano maglia a ogni stormir di fronda. Quelle che il gol ha il sapore della torta ai mirtilli di Nonna Papera. Quelle che se hai un presidente come Paperone, allora sei finito nel club sbagliato. Quelle che all'Amelia di turno dicono no, ma se Minnie sbatte le ciglia allora il cuore impazzisce. Cristiano Ronaldo creperebbe d'invidia: battuto da un ‘ratto' dopo avere fatto la figura dell'eterno secondo rispetto a una ‘pulce', che smacco. Ma non sarebbe l'unico. Topolino 3000, onnipresente in edicola come in campo: i campioni e gli allenatori passano, i suoi numeri restano d'alta classe. Chiedete pure a Tuffon (alias di Buffon), QuàQuà (Kakà), Papertotti (Totti) e al ‘grande Mou', lo Speciale One che pure hanno fatto capolino nel popolare fumetto di Walt Disney assieme ai protagonisti di Mondiali ed Europei. Come Trezequack (Trezeguet), quando le ginocchia reggevano e la mira era quella cannoniere di razza. Topolino 3000, avanti il prossimo: non teme l'usura del tempo, non invecchia e fa sempre gol. E se Gambadilegno gli fa lo sgambetto e la banda Bassotti prova a corromperlo c'è sempre il commissario Basettoni dietro le quinte, pronto a entrare in scena.

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