Top e Flop della 13a giornata di Serie A: da Adrian Mutu ad Alberto Gilardino
Adrian Mutu e Alberto Gilardino, una volta compagni alla Fiorentina, oggi agli antipodi nella classifica dei migliori e peggiori della 13 a giornata di fantacalcio della Serie A. Il rumeno con una doppietta favola risorge dalle proprio ceneri, mentre l’ex Milan pare entrato in un tunnel dal quale non si vede ancora la via d’uscita.
Ecco il meglio e il peggio della 13a giornata di Serie A:
LA TOP 5
Genio e sregolatezza. La doppietta capolavoro arriva prima con un cucchiaio all'amico Frey (se avesse sbagliato il rigore doveva fare in fretta le valigie da Cesena), poi con un gol alla Del Piero: palla a girare nel sette e bel calcio alla crisi. Risorge e il Cesena vede la luce. Quanto durerà? Molto, sperano i tifosi labronici. LUCIDA FOLLIA.
Sopra quota 100, per la precisione 101 gol in maglia rossonera. Ammazza con una prestazione da campione la vittima designata Chievo. Una traversa e due gol il bottino finale di Ibra, che manda chiari messaggi a Denis e Di Natale. Per il trono della classifica marcatori c'è anche lo svedese. Il Milan ha ritrovato definitivamente il suo trascinatore. CENTENARIO.
A giugno scorso il suo destino pareva segnato: via dalla Juve, poi arriva Conte e dice: " Tu da qua non ti muovi". Da sicuro partente a titolare inamovibile. E non solo. L'esterno d'attacco bianconero segna gol pesantissimi, e adesso ironia della sorte, quelli pronti a partire si chiamano Krasic e Elia. INCURSORE.
Quando gioca così è un piacere per gli occhi . La vittoria del Palermo sulla Fiorentina porta indelebile la sua firma. Assist per il gol di Miccoli, poi la punizione che fissa il risultato sul 2-0. Svaria su tutto il fronte d'attacco, danzando tra le due linee d'attacco e centrocampo. E' una mezzapunta, Mangia finalmente lo ha capito. ARTISTA.
Trova il decimo gol stagionale nella partita più importante (per lui) di questo inizio di stagione. A Napoli è stato sfruttato poco e male per quelle che sono i suoi punti di forza, anche prima che arrivasse Cavani. A 30 anni (contrariamente a quanto dicono molti sapientoni) si è nel pieno della maturità calcistica e "El Tanque" lo sta dimostrando a suon di gol. VENDICATORE.
La sostituzione a inizio secondo tempo, quando la Fiorentina in svantaggio aveva bisogno di gol, è l'emblema del periodo difficile vissuto dal "Gila". Una performance da 4 in pagella, ma l'ex Milan punto nell'orgoglio saprà reagire. Il ritorno dall'infortunio patito a Udine non è stato facile e il fatto di non avere uno come Jovetic accanto lo sta penalizzando molto. DEPRESSO.
Nel Chievo che affonda a Milano Luciano è il peggiore. I veneti non fanno molto per non sprofondare già nel primo tempo, ma l'esterno gialloblù ci mette del suo. Sempre fuori posizione, lezioso nei contrasti e poco propositivo quando si tratta di far ripartire l'azione. Una serata da dimenticare per l'ex Inter. AFFONDATO.
La sterilità dell'attacco genoano è un dato di fatto. Il solo Palacio (tra l'altro fermo ai cinque gol segnati nel primo mese di campionato) non può bastare ai grifoni che si attendevano qualcosa in più dall'ex Brescia. Invece Caracciolo non riesce ad incidere nella maniera più assoluta, risultano un peso per la squadra. ASFITTICO.
Nel tourbillon di formazioni scelte da Luis Enrique ci sta capendo poco. Era partito bene in campionato, poi il suo rendimento è calato moltissimo, e per il fantacalcio non può essere una scelta vincente. Timoroso nell'affondare sulla fascia di sua competenza, si fa travolgere da Basta e Isla. CONFUSO.
La grande colpa di Radu è aver perso Pepe nell'occasione del gol della Juventus. Il difensore della Lazio si fa superare nettamente in velocità, un errore che lo condizionerà per tutta la partita. Il fischio finale è un sollievo per il rumeno, che vede svanire l'ombra dell'indemoniato attaccante bianconero. SCIOCCATO.