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Tiribocchi: “Il calcio è una m…, ti pagano 30 mila euro per far giocare i ragazzini”

L’ex attaccante romano, oggi vice allenatore della Primavera del Chievo Verona, sia è sfogato in una lunga intervista: “Mio figlio mi dice sempre ‘Papà voglio giocare a calcio’. Io invece lo porto nella natura a pescare. O hai le palle per resistere o se invece sei un bambino timido e chiuso meglio evitare”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo aver lasciato il calcio giocato nel 2014, e aver successivamente accettato il ruolo di viceallenatore della Primavera del Chievo, Simone Tiribocchi è tornato a far discutere questa volta con una dichiarazione postata sui suoi canali social. L'ex attaccante romano parlando della passione del figlio, che sogna di ripercorrere i passi del padre calciatore, ha accusato il mondo del calcio con parole particolarmente pesanti.

"Mio figlio ha cinque anni, l’anno prossimo lo vorrei portare in qualche scuola calcio per iniziare – ha ammesso Tiribocchi a Toronews -. Mi dice sempre: ‘Papà voglio giocare a calcio'. Io invece lo porto nella natura a pescare. Sinceramente l’unico motivo per cui vorrei che facesse questo mestiere è per i benefici economici, ma se penso al calcio di oggi, per il bene che gli voglio sarebbe meglio stesse alla larga da questo ambiente di m…".

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L'accusa del Tir

Parole graffianti quella dell'ex attaccante, che sicuramente faranno discutere e alimenteranno nuove polemiche: "Ho fatto questa vita e non ci sputo sopra, ma o sei uno che ha due palle grandi così ed è disposto a mandare giù m… o se invece sei un bambino timido, un po' chiuso… meglio evitare – ha continuato Tiribocchi – Da quattro anni vivo nel mondo delle giovanili, vedo come si comportano e vedo l’Italia calcistica com'è messa. Oggigiorno le società per risparmiare prendono allenatori che lo fanno per hobby o come secondo lavoro. Tanti allenatori delle giovanili scaricano i filmati da internet per pianificare gli allenamenti, senza sapere se quell'esercizio abbia senso per i bambini".

"Le società cercano solo i risultati. Arrivano dei procuratori, anche negli Allievi, ti dicono “questo mio ragazzo deve giocare” e ti danno 30.000 euro. O alcuni allenatori che pagano 40.000 euro per essere assunti. Poi ci si chiede come mai l’Italia non va ai Mondiali. Cari presidenti e dirigenti, non cadete dal pero. Tutti sanno che nelle giovanili c’è gente che paga per allenare o giocare e nessuno fa nulla".

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