Tiki Taka vs contropiede, due filosofie a confronto: tutti i numeri di Napoli-Lazio
La dodicesima giornata di campionato presenta, come piatto forte della giornata, Napoli-Lazio, una sfida fra due compagini che stanno attraversando due momenti storici agli antipodi ma che, allo stesso tempo, garantiranno grande spettacolo ad appassionati e tifosi. Da una parte, infatti, il Napoli, voglioso di riconquistare la vittoria dopo il pari in Champions e la sconfitta di Torino con la Juventus, dall’altra la Lazio reduce dal successo casalingo per 2-1 ottenuto ai danni del Sassuolo. Un match importante che potrebbe sancire la crisi del Napoli, in caso di sconfitta e avallare le ambizioni continentali della Lazio, in caso di successo biancoceleste.
I due tecnici, Sarri e Inzaghi, per avere la meglio sull'altro dovrebbero affidarsi alle formazioni tipo con Reina fra i pali, Hysaj, Koulibaly, Maksimovic, Ghoulam in difesa, Hamsik, Jorginho e Allan in mediana, Gabbiadini, Mertens (favorito su Insigne) e Callejon davanti. I laziali invece dovrebbero rispondere con Marchetti; Basta, Hoedt, Wallace, Radu; Lulic, il rientrante Biglia, Parolo; Keita, Felipe Anderson e l’attesissimo Immobile di punta.
Classifica simile, numeri identici
Napoli e Lazio nella classifica di Serie A sono divise da un solo punto e, numeri alla mano, questa non è assolutamente una coincidenza frutto del caso o degli episodi. Nonostante le differenti campagne acquisti con i diversi importi spesi (78,5 mln Napoli, 35 mln Lazio), le due compagini si trovano appaiate a ridosso delle prime tre della classe avendo espresso un gioco, stilisticamente dissimile, ma con statistiche abbastanza affini. I partenopei ed i laziali, infatti, condividono lo stesso numero di reti subite (12 in 11 giornate), una media gol simile (1.8 contro 2), gli stessi tiri verso la porta (5.9 a partita azzurri contro i 6 biancocelesti), gli stessi assist vincenti (11) e simili occasioni da rete a partita (9.36 per gli uomini di Sarri e 8.45 per quelli di Inzaghi). Tutte caratteristiche che, hanno condotto, i due collettivi a ritrovarsi vicinissimi in graduatoria e a giocarsi, stasera al San Paolo, una buona fetta di campionato circa le ambizioni europee di entrambe.
Differenze di stile, il "Tiki Taka" azzurro
Se alcune cifre statistiche, così come gli stessi moduli utilizzati (4-3-3), restituiscono una realtà abbastanza similare, il gioco in campo si sviluppa in modi notevolmente diversi. Il Napoli a differenza della Lazio tende a gestire molto di più la palla con un possesso che, mediamente, si attesta attorno al 57% accompagnato da una precisione media del fraseggio dell’87% con almeno 631 passaggi per partita. Numeri monstre che palesano la volontà della squadra di Sarri di verticalizzare sì, ma non prima di aver fatto girare velocemente la palla con i soliti triangoli invisibili e non più di due tocchi. Una filosofia, questa, che ha pagato grossi dividendi nella passata stagione e che sta incontrando difficoltà maggiori in questo campionato legate soprattutto alla contestuale assenza di una prima punta centrale, in attesa del ritorno di Milik e dell'adattamento al ruolo, lavori in corso, di Gabbiadini.
Verticalizzazioni e baricentro basso: il contropiede 2.0 di Inzaghi
La Lazio, a sua volta, tende ad approntare una strategia più attendista e molto meno propositiva, almeno in termini di possesso palla, rispetto alla compagine partenopea, una tattica, questa, che potrebbe mettere in seria difficoltà Hamsik e compagni. Come dimostrano i dati in nostro possesso, infatti, i biancocelesti hanno un baricentro più basso rispetto al Napoli (50.73 metri) e, con questo sistema, aspettano in fase passiva l’avversario che, mediamente, arriva alla conclusione almeno 13 volte a partita. Questo disegno però, si risolve con poco possesso palla (50%), pochi passaggi (“solo” 462 a partita) ma tante, tantissime verticalizzazioni.
Una volta recuperata palla, la squadra di Inzaghi, sfruttando i registi dai piedi buoni, vedi Biglia, e i velocissimi “levrieri” in attacco Felipe Anderson, Keita e Immobile, tenta l’attacco estemporaneo, rapido ed efficace alla porta avversaria. Un concetto di gioco molto rognoso ma, allo stesso tempo, pragmatico, della migliore tradizione del calcio italiano, una "nuova" tradizione che sta portando la Lazio a vette insperate in estate.
I protagonisti: Callejon e Immobile
Sotto le luci del San Paolo, stadio notoriamente abituato alle grandi firme, stasera andranno in scena due stelle di prima grandezza della nostra Serie A: Immobile e Callejon. Dai due, ci si attendono grandi cose, non solo per l’eccezionale momento personale (9 reti per il nativo di Torre Annunziata, 7 per lo spagnolo), ma anche per il fatto di esser diventati, a suon di gol, tiri in porta, occasioni create e assist i trascinatori delle rispettive squadre, i terminali, senza i quali, nulla diventa più possibile.
I precedenti
Fra le mura amiche di Fuorigrotta, su 60 incontri, i partenopei hanno vinto 29 volte, i pareggi sono stati 21 mentre le vittorie dei biancocelesti ammontano a 10. 158 invece i gol complessivi: 97 per i padroni di casa e 61 per gli ospiti. L’ultima vittoria della Lazio risale al maggio del 2014 (2-4), quando all’ultima giornata gli uomini di Pioli conquistarono la Champions ai danni del Napoli di Benitez. A reti bianche l’ultimo pari nel 2011/2012. L’ultima vittoria degli azzurri il 5-0 della scorsa stagione, (successo più largo ogni epoca nelle partite disputate al San Paolo).