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Tifoso in lacrime per i gol di Totti incontra il suo idolo: “E’ un’opera d’arte”

Alessio Avallone immortalato in lacrime all’Olimpico per i gol del capitano della Roma contro il Torino è stato invitato a Trigoria: Totti gli ha consegnato una maglia autografata.
A cura di Marco Beltrami
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Totti incontra Alessio, il tifoso della Roma in lacrime dopo le reti del capitano (immagine tratta dal sito ufficiale dell'As Roma)
Totti incontra Alessio, il tifoso della Roma in lacrime dopo le reti del capitano (immagine tratta dal sito ufficiale dell'As Roma)

"E' stato un pianto liberatorio, non riuscivo a smettere". Alessio è a Trigoria, nel quartier generale della Roma: il tifoso giallorosso di 22 anni, scoppiato in lacrime dopo la rete del 3-2 segnata dal capitano contro il Torino, ha trascorso una giornata particolare accanto al suo idolo di sempre. "Quando si parla della Roma non riesco a controllare le emozioni – ha raccontato il ragazzo, come si legge sul sito ufficiale dei giallorossi -. Non sapevo cosa dire, io sono timido e lui più di me. La cosa bella è stata poter parlare con lui come faccio con i miei amici, con una leggenda, una persona che per me conta tanto. Amando la Roma, non posso che amare anche Totti: ha esordito prima che io nascessi, per cui sono cresciuto con lui".22

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Alessio Avallone non avrebbe mai immaginato di conquistare una tale popolarità. Una popolarità legata ad una semplice ma incontenibile emozione, quella legata ai gol del suo idolo Totti. Hanno fatto il giro del web e delle tv infatti le immagini del ragazzo in lacrime sugli spalti dell’Olimpico dopo la strepitosa doppietta lampo segnata dal capitano in Roma-Torino. Una scena immortalata dalle telecamere di Sky che è diventata uno degli emblemi della folle serata capitolina. La Roma ha deciso di premiare Alessio invitandolo proprio a Trigoria per incontrare Francesco Totti. Un sogno che si realizza per Avallone che ai microfoni di Sky ha rivelato di aver già incontrato il capitano: “Io facevo il portiere nella sua società, un giorno venne al campo e mi tirò due rigori. Uno lo segnò e l'altro lo sbagliò facendo il cucchiaio, ma era la porta di calcio a 8, altrimenti non penso che avrebbe sbagliato”.

Nel frattempo il tifoso della Roma ha provato a spiegare le emozioni vissute ieri sera che non è proprio riuscito a reggere: “Sono stato colto dalla sindrome di Stendhal: davanti ai capolavori mi commuovo e d'altra parte Totti è un'opera d'arte di ingegneria umana – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport – Non ero ancora nato, quando Totti ha esordito in serie A, ma è grande parte della mia vita, anzi la Roma è la mia vera fidanzata. Penso ancora che un punto d'incontro tra Totti e Spalletti si possa trovare, anzi si debba trovare. Il contratto al capitano va rinnovato, poi sta all'allenatore gestirlo sul piano tecnico”.

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Non è la prima volta che Alessio finisce in lacrime per Totti e per quella Roma che è considerata un motivo di vita: “Io ho pianto dopo il rigore al pensiero che lui era riuscito a ribaltare la gara, nonostante tutto quello che dicevano, in due minuti. Quando ho visto spuntare quella gamba sul 2-2 non ci volevo credere, ho detto: non è possibile, questo in pochi istanti minuti è entrato e ha fatto la differenza con l'età che ha. Avevo già pianto l'altro anno al derby finito 2-2, dopo la doppietta avevo avuto la stessa reazione. Io non sono uno che piange per amore, con la mia ragazza storica non ho mai versato lacrime così spudoratamente. Quindi mi piace parlare della Roma come della mia ragazza perché i miei impegni, persino le mie spese sono per la Magica, tutti i miei guadagni sono tutti incentrati sulla Roma, quando ho dei soldi li spendo per biglietti per lo stadio, abbonamenti, magliette…".

Il calcio è emozione. Alessio difende la sua passione per uno sport capace ancora di regalare brividi: “Non credo sia un amore eccessivo. ieri stavo nella curva sud laterale, nel settore che non fa mai sciopero accanto alla Monte Mario, quando Totti ha segnato il secondo gol mi è partita questa emozione, non riuscivo più a fermarmi e poi è successo quello che è successo. Leggendo tanti commenti magari qualcuno dice: guarda questo, piange per una partita di calcio, magari non è neanche andato a votare”.

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