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Tifoso del Milan esce per vedere la partita e muore: “Era in bici e con la febbre a 38”

Un tifoso del Milan era uscito di casa con la febbre a 38 per andare al bar a vedere la partita della sua squadra in campo a Firenze ma è stato colpito da un malore lungo il tragitto ed è morto. I tifosi rossoneri appena saputo dell’accaduto hanno deciso così ricordarlo con uno striscione ieri in occasione della partita a San Siro con il Frosinone.
A cura di Vito Lamorte
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Il tifo nel calcio è una questione di fede, o ce l'hai o non ce l'hai. Potrebbe riassumere bene questa frase ciò che è accaduto la scorsa settimana ad un supporter del Milan che, può di vedere la sua squadra in campo a Firenze, è uscito di casa con la febbre a 38 e con la bicicletta si stava recando verso il bar dove era solito seguire le partite con gli amici ma purtroppo lungo il tragitto l'uomo è stato colpito da un malore e sono risultati inutili tutti i tentativi dei soccorritori di rianimarlo. A 80 anni Roberto Avanzi, pensionato di Mesola in provincia di Ferrara, è morto perché voleva andare a vedere il suo Milan nonostante la sua situazione fisica non fosse delle migliori al momento. La moglie, al quotidiano La Nuova Ferrara, ha raccontato:

Non mi ha dato retta, ha voluto a tutti i costi andare al bar in bici per vedere la partita, nonostante avesse 38 di febbre. Ho cercato di convincerlo di guardare il Milan a casa o di andare in piazza in auto, ma non c’è stato niente da fare e adesso sono qui a piangere perché mio marito non c’è più.

Il messaggio della curva e della società

La storia di Roberto ha avuto subito una grande cassa di risonanza tra i tifosi rossoneri che hanno deciso così di omaggiarlo ieri, in occasione della partita a San Siro tra Milan e Frosinone, con uno striscione in curva Sud: "Il Milan prima di tutto. Rip nonno Roberto“. Queste sono state le parole usate dai gruppi organizzati del settore di San Siro occupato dalla parte più infuocata del titolo milanista.

Anche la società A.C. Milan ha voluto ricordare questo tifoso speciale tramite il presidente Paolo Scaroni, che ha espresso vicinanza alla famiglia con una targa e con una lettera di cordoglio. Una storia davvero singolare e che fa capire dove può arrivare l'amore per la propria squadra di calcio. È una questione di fede, o ce l'hai o non ce l'hai.

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