Tifoso del Brescia in coma picchiato dalla polizia: domani inizia il processo
È il ventiquattro settembre del 2005. Il Brescia gioca in trasferta a Verona, un match di Serie B sicuramente a rischio. Difatti i problemi iniziano già all'ingresso dei tifosi ospiti allo stadio, giacché una decina d'essi, probabilmente arrivati nel capoluogo scaligero in macchina, è sprovvista di biglietto. A nulla valgono i tentativi, da parte bresciana, di convincere i poliziotti ad acquistare biglietti d'altri settori. Per questo motivo, in segno di solidarietà verso chi non può entrare, molti tifosi del Brescia decidono di non assistere alla partita, uscendo dal settore ospiti.
A fine match c'è qualche piccola scaramucca per un cancello sbadatamente lasciato aperto e dal quale stanno uscendo i sostenitori del Verona, ma i veri tafferugli succedono in stazione. Secondo varie testimonianze, mentre quasi tutti i bresciani sono intenti a prendere posto sul treno, la polizia inizia a caricare violentemente alcuni sostenitori delle "rondinelle", con un ragazzo di nome Paolo che riceve un colpo che lo manda in coma.
Ora, dopo anni, inizierà il processo, in quanto una poliziotta (un commissario) è andata fino in fondo alla vicenda, scoprendo particolari molto importanti.Verbali falsi e bugie per coprire i colpevoli. Vincendo omertà e depistaggi, questa poliziotta indaga e porta i responsabili a processo. Il processo dovrebbe iniziare domani.