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Tifosi Lazio, il ministro degli Interni polacco: “Sono dei banditi!”

Mentre Enrico Letta ha ottenuto rassicurazioni dal premier polacco Donald Tusk, il ministro degli interni va giù duro apostrofando senza giri di parole gli ultrà biancocelesti.
A cura di Alberto Pucci
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Nonostante l'intervento del nostro Presidente del Consiglio, il caso dei ventidue tifosi laziali ancora in galera a Varsavia è ancora (purtroppo) al centro di discussioni tra Italia e Polonia. Dopo l'interessamento di alcuni esponenti della politica e delle Isitituzioni, tra i quali anche Emma Bonino, nelle ultime ore si sono fatti sentire anche i "colleghi" polacchi che hanno adottato accenti tutt'altro che diplomatici: "Comprendo il dolore dei familiari dei tifosi laziali arrestati in Polonia – ha detto il ministro degli Interni, Barlomiej Sinkiewicz – ma la verità è che una parte di loro si trova a Varsavia per assistere i propri figli banditi". Parole dure come quelle pronunciate, nei giorni scorsi, dall'ambasciatore polacco nel nostro paese, Wojciech Ponikiewski, che aveva anch'egli puntato il dito contro i nostri connazionali. Le buone notizie arrivano dalla mediazione del presidente del Consiglio Enrico Letta che, dopo l'incontro delle ultime ore con il premier polacco, ha ottenuto le garanzie che aveva chiesto (regolarità nelle procedure e tempi celeri) ed ha incontrato, all'ambasciata italiana, i parenti dei ventidue ultrà biancocelesti ancora rinchiusi in Polonia.

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