Thohir-Inter, entro luglio si può chiudere: all’indonesiano il 30% delle quote

Entro fine mese si saprà qualcosa di più o forse molto di più. L'affare con Erick Thohir, il tycoon indonesiano innamoratosi dell'Inter, infatti continua a consolidarsi di giorno in giorno. Tanto che proprio l'imprenditore asiatico ha parlato ad un giornale locale, facendo subito il giro del mondo. Possibilista, non solo: Thohir svela le percentuali, la fase cruciale della trattativa, la volontà di andare avanti fino in fondo. Conoscendo Moratti, questa uscita dell'indonesiano non piacerà moltissimo, visto che il presidente nerazzurro da subito ha preferito la riserva e il silenzio sulla trattativa, ma oramai non ci dovrebbero essere più impedimenti per portare a termine il passaggio di consegne.
Il 50 per cento – Moratti l'ha ribadito in tempi non sospetti: per i prossimi anni non uscirà dal mondo nerazzurro, resterà saldamente in sella alla sua carica presidenziale anche se ci fosse un'entrata esterna in società. Dunque, malgrado il tycoon asiatico aveva anche paventato l'idea di comprarsi l'Inter con quote di maggioranza, l'entrata di Thohir sarà più soft, pari ad una quota di partecipazione di circa il 30 per cento. Forse qualcosina di più ma nient'altro. Al momento, all'Inter basta questo. La ‘scalata' verso i vertici nerazzurri partirà, semmai, più avanti, non prima di un paio d'anni. Moratti ha preso tempo: prima per conoscere a fondo il mondo finanziario di Thohir, poi per capire chi fosse l'uomo che vuole così fortemente l'Inter. Adesso si può parlare di un affare che si potrà chiudere al 50%, come lo stesso Thohir ha dichiarato.
Chi è Thohir? – La diffidenza di Moratti era nata soprattutto per la voglia di Thohir di essere protagonista assoluto sfruttando il nome Inter. I ‘cinguettii' su Twitter e le dichiarazioni di acquisizioni di quote e di percentuali mai confermate, avevano infastidito il numero uno nerazzurro tanto da fermare la trattativa a metà giugno. I riflettori erano stati spenti, l'Inter aveva iniziato a viaggiare a vista, in attesa di capire se – sena il clamore mediatico – il magnate asiatico avesse davvero voglia di investire o fosse solamente spinto da un egocentrismo che alla lunga si sarebbe dimostrato deleterio. Perfortuna, l'analisi degli esperti nerazzurri ha confermato le buone intenzioni di Thohir, tanto da riaprire la trattativa, fatta di una serie infinita di contatti, incontri, verifiche, non solo a distanza.
Le date, lo stadio, il mercato – Una trattativa tanto a buon punto che adesso si può parlare anche di date: entro luglio ci saranno le ultime analisi e gli ultimi incontri. Poi si passerà alle carte che sanciranno l'accordo finale. O iniziale, dipende dai punti di vista. Perchè se è vero che Thohir entrerà con una quota di minoranza, l'idea di fondo è quella di acquisire altre quote cammin facendo. Tutto parallelamente ai progetti che si metteranno nero su bianco. Come la questione stadio nuovo che passerà però per una iniziale riqualificazione di San Siro edell'area ippodromo anche insieme al Milan. Dove Thohir dovrà essere disposto a investire soldi, prima di passare alla fase due, ovvero l'impianto di proprietà. Poi ci sarà il mercato, non un elemento base ma una conseguenza naturale dell'arrivo di entrate fresche. Anche qui ci sarà il banco di prova, per capire se il magnate indonesiano saprà gestire le proprie immense risorse mettendole a disposizione delle esigenze tecniche senza farsi trascinare dalla sindrome degli sceicchi: spendere a perdifiato. Moratti non apprezzerebbe, anche perchè in passato l'ha già fatto personalmente.