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Terza Categoria: rischia di perdere un occhio per aver difeso il compagno di colore

L’episodio è avvenuto in Terza Categoria tra due squadre piemontesi. Il tutto a fine di una partita in cui si è sfiorata la rissa in campo. Per l’aggredito si tratta di una ‘vendetta’ per aver difeso il compagno di colore dagli insulti. Per gli avversari, la tensione era nata invece perché il ragazzo continuava ad entrare duro senza venire punito.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ancora un episodio di violenza a margine del calcio italiano nelle serie minori. Mentre in Serie A si litiga su presunti favori alla Juventus, con accuse e parole pesanti da parte di un gran numero delle avversarie dei bianconeri, è finita malissimo la partita di Terza Categoria tra Atletico Villaretto e Mappanese nel Torinese, dove a farne le spese è stato un giovanissimo calciatore. Che adesso rischia anche guai seri perché potrebbe perdere la vista dall'occhio destro dopo una aggressione nel dopo gara da parte di un gruppetto di teppisti che sono stati identificati.

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Tensione e aggressione – Era stata una gara molto accesa, con tanto di rissa in campo, ai limiti del regolamento. Animi accesi, rivalità, voglia di vincere. Ma qualcuno è andato oltre superando il limite e scatenando la violenza. Un calciatore dell'Atletico Villarretto, Gianluca Cigna, 28 anni, è stato così aggredito nel parcheggio, subito dopo la partita, da un gruppo di teppisti. Cigna è stato subito ricoverato all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino: non è in pericolo di vita, ma ha riportato lo sfondamento dell'orbita dell'occhio sinistro e i medici temono che possa avere comunque danni irreversibili alla vista. Il rischio più grande è quello anche di perdere del tutto la vista da quell'occhio.

Le due versioni: l'ombra del razzismo – La polizia ha già aperto un'inchiesta e sta cercando di far luce su un caso intriso di razzismo. Sembrerebbe infatti che l'aggressione sia una vendetta nei confronti di Cigna per aver difeso in campo il compagno di squadra di origini senegalesi per tutti i 90 minuti insultato dagli avversari. Di versione opposta, invece, ciò che viene raccontato dall'altra società che rifiuta ogni addebito all'aggressione e spiega come la tensione in campo, con rissa sfiorata, sia scaturita dopo che il ragazzo di colore aveva iniziato a entrare duro ripetutamente. Niente razzismo, dunque, ma questo starà agli inquirenti giudicarlo.

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