Terry: “Con Conte gli allenamenti più duri della mia carriera, spero resti al Chelsea”
John Terry da professionista ha giocato più di ottocento partite, a livello di club ha vinto tutto ed ha avuto tanti grandi allenatori da Mourinho agli italiani Vialli, Ranieri, Ancelotti e Conte, senza dimenticare Capello in nazionale. Tutti loro hanno aiutato Terry a crescere e lo hanno fatto diventare uno dei migliori difensori di sempre. Oggi, mentre gioca ancora in Championship con l’Aston Villa, che cerca il ritorno in Premier League, l’ex capitano dei ‘Blues’ in una intervista rilasciata a ‘Sky Sports’ ha detto che Antonio Conte è stato l’allenatore che lo ha fatto lavorare più duramente.
I terribili allenamenti di Conte
Quasi vent’anni con il Chelsea per JT che ha avuto modo di apprezzare Antonio Conte, con cui ha vinto un campionato, l’ennesimo della sua carriera. Come tutti gli allenatori italiani l’ex c.t. cura nei minimi dettagli l’aspetto tattico, ma nessuno ha fatto faticare Terry quanto Conte:
I suoi allenamenti sono stati i più duri di tutti, soprattutto dal punto di vista fisico. Lui è un tecnico più esigente di altri, che fa correre un po’ di più ma è un aspetto comune a tutti gli allenatori italiani. Anche tatticamente è un allenatore che ti fa lavorare un po’ più degli altri, ma quando vedi che ogni giorno lavori 45 minuti su 60 sull’aspetto tattico e nel weekend ne trai beneficio, lo fai volentieri.
Terry vota Conte
Il futuro di Conte sembra sempre molto lontano da Stamford Bridge, ma per John Terry Abramovich farebbe bene a non lasciarsi scappare un tecnico così bravo: “Spero che il Chelsea non si lasci scappare Conte. Per il modo in cui ha trattato me e gli altri giocatori e dal punto di vista tattico, è un allenatore di prima classe”.

Infine non poteva mancare la punta d’orgoglio di Terry, il difensore ammette che il City è una spanna su tutte le altre, ma dice anche che forse il Chelsea del primo Mourinho sarebbe riuscito a battere la squadra di Guardiola: “Il Manchester City sta dominando, è una squadra fortissima. Per batterlo servirebbe il primo Chelsea di Mourinho, quello delle stagioni 2004-2005 e 2005-2006”. In quella squadra JT era naturalmente un baluardo.