Temono il contagio da coronavirus, lo United bandisce Ighalo dal campo d’allenamento
Bandito dal campo d'allenamento e dal centro sportivo per il timore di contagio da coronavirus. È successo a Odion Ighalo, l'attaccante nigeriano (30 anni) che il Manchester United ha ingaggiato nell'ultima sessione invernale di trattative dal club cinese dello Shanghai Shenhua. Cosa è successo? Si tratta di una misura precauzionale dettata sia dal rispetto delle norme sulla profilassi sanitaria nel Regno Unito sia dal ridurre al massimo i rischi per la squadra e lo staff dei Red Devils. Anche se non è giunto in Inghilterra da Wuhan – la provincia in cui è esploso il virus con virulenza causando la morte di oltre 1300 persone.
Odion Ighalo si allena in quarantena
Si spiega così la scelta di negare al calciatore, almeno per adesso, la possibilità di aggregarsi al resto della rosa, partita per il training camp a Marbella (in Spagna), né di essere autorizzato a restare a Carrington, lo storico quartier generale del club dei Red Devils.
Ighalo è rimasto a Manchester perché non siamo sicuri che sarebbe potuto rientrare in Inghilterra se avesse lasciato di nuovo il paese – le parole del tecnico, Ole Gunnar Solskjaer, riportate dal tabloid "The Mirror" -. Avrebbe voluto conoscere il resto della squadra ma abbiamo preso questa decisione per evitare rischi. Sia chiaro, però, che è solo un provvedimento a scopo precauzionale.
Il calciatore potrà essere convocato per il Chelsea
Nell'attesa che il periodo di quarantena si esaurisca gli è stato assegnato un personal trainer (Wayne Richardson) che a Manchester ne segua gli esercizi e la tabella di lavoro quotidiana in una palestra (GB Taekwondo Centre) e in ambienti differenti rispetto a quelli abitualmente frequentati daigli altri giocatori. La situazione contingente non impedirà all'attaccante di essere comunque convocato per la sfida di Premier League sul campo del Chelsea in programma lunedì.