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Tappezziere, tabaccaio, magazziniere: il mestiere dei bomber dalla D alla A

Da Zampagna a Riganò, quattro storie di attaccanti ‘svezzati’ sui campi delle serie minori e poi affermatisi in Serie A.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il calcio è uno sport ricco di sorprese, a volte inaspettate, capace di cambiare radicalmente il corso della vita degli atleti. Chiamateli pure scherzi del destino, colpi di fortuna o semplicemente riconoscimento delle proprie qualità, ma per alcuni di questi giocatori, l’approdo nel calcio professionistico, è arrivato in modo del tutto particolare. Si perchè, solitamente, si parte all’interno di un settore giovanile per poi continuare a fare carriera col tempo sperando di approdare in Serie A, al contrario di chi, come loro, dai campi dei dilettanti, è riuscito ad arrivare fino al top del calcio nazionale. Scopriamo insieme alcuni.

Le “martellate” sotto porto di bomber Christian

Christian Riganò è un calciatore di un altro mondo. Un bomber venuto da un altro pianeta. Nato a Lipari nel 1974, ha mangiato la polvere dei campi dilettantistici prima di approdare nel grande calcio. La Sicilia prima, poi  Lipari e Messina. Christian dopo andò a Barcellona Pozzo di Gotto, in Serie D con l’Igea Virtus. 28 gol in due stagioni. A 26 anni, nel 2000, la svolta. Christian ricevette prima la chiamata del Taranto (serie C2) e poi quella della Fiorentina, fallita, e ripartita proprio dalla C. Con la Viola vinse il campionato e poi dalla B arrivò direttamente in Serie A. Dal 2002 al 2006 segnò ben 57 gol con la maglia del giglio. Tante altre esperienze dopo, fra Cremonese, Siena, Ternana, Messina e Levante, prima di lasciare il calcio e tornare nella sua Lipari per iniziare la carriera da allenatore.

riganò

Il tappezziere passato in Serie A e diventato tabaccaio

A scuola al mattino e a lavoro in tappezzeria il pomeriggio. Riccardo Zampagna alternava così le sue giornate a Terni, la sua città natale. Il calcio per lui era solo un gioco, poi è diventato un lavoro quando all’età di 20 anni, fu chiamato dal Pontevecchio (Serie D) per giocare come punta nella squadra umbra. In 20 partite segnò 13 gol e la chiamata della Triestina di Walter Sabatini in C2. Da qui una grande carriera in Serie A fra Messina e Atalanta in cui segnò un totale di 33 gol. Oggi è tornato nella sua Terni dove ha aperto una tabaccheria.

zampagna

Da magazziniere ad attaccante del massimo campionato italiano

Dai dilettanti della Virtus Verona alla Serie A. E’ la storia di Andrea Nalini, lo scorso anno alla Salernitana e oggi attaccante del Crotone in Serie A. Una carriera di sacrifici la sua che, per mantenere la famiglia, contemporaneamente agli allenamenti, faceva il saldatore in una fabbrica e in seguito anche il magazziniere dove si lavoravano i würstel. Ora la grande occasione con la numero 9 del Crotone sulle spalle. Una favola che diventa realtà dopo una lunghissima scalata dalla Serie D.

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“La Juventus? Ma dite sul serio”

"Quando ho saputo che la Juve mi voleva, mi è scesa la lacrimuccia – dice Alessio – I compagni, in settimana, sbagliavano un passaggio e dicevano ‘Eh scusa, non sono Bonucci'. Alessio Di Massimo, classe ’96 (20 anni), è l’esempio lampante del sogno di chi spera di approdare in A dopo essere partito dalla Serie D. Precisamente da Avezzano dove il giovane abruzzese giocava prima di essere notato dalla Juventus ed essere portato ai campi di allenamenti di Vinovo con la squadra Primavera. Lui, che prima di vestire il bianconero, aveva segnato 17 gol in Promozione, e 14 nel 2014-15 in Eccellenza con l’Alba Adriatica. Oggi il suo sogno è stato solo rimandato, è stato ceduto alla Sambenedettese in Lega Pro, ma siamo certi di ritrovarlo in A dove farà nuovamente parlare di sé.

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