Talenti d’Inghilterra: i 5 prospetti più interessanti della Premier League
La Premier League è ormai da qualche anno, la lega più ricca del pianeta, basti pensare, al di là delle enormi sponsorizzazioni o dei mega contratti televisivi, al valore complessivo di 4,92 miliardi di euro delle rose delle 20 squadre che animano la massima serie britannica, per capire il volume e il giro d’affari che produce questo spettacolare “prodotto” calcistico. Questo boom economico in Inghilterra però, ha sì favorito l’espansione del football made in England ma, contestualmente, ha ridotto spazio, ricorrendo ad acquisti faraonici dall’estero, ai calciatori cresciuti nelle proprie Academy.
Una tendenza questa, che si va consolidando già da qualche tempo con la Premier che, fra i top 5 campionati d’Europa, si piazza all’ultimo posto per età media dei calciatori a disposizione (27,3 rispetto ai 25,5 della Bundesliga). Infine, per meglio comprendere questa sorta di “imbuto” di “collo di bottiglia” che si stringe sempre più frustrando le ambizioni dei giovani della Premier, dalla stagione 2000/01 a quella attuale, la media età dei giocatori a disposizione è aumentata di quasi 2 anni dai 25,4 ai 27,3 attuali. Ciononostante, le prime 18 giornate del massimo campionato inglese ci hanno mostrato 5 talenti di cui sentiremo parlare a lungo.
Il futuro dei Citizens: Leroy Sanè
Figlio di un ex calciatore della nazionale senegalese (Souleyman Sané) e di una ginnasta tedesca (Regina Weber), il giovane Leroy non poteva non ereditare l’atletismo della madre e la passione per il calcio del padre. Così, nato in Germania da questo frizzante mix di geni, Sané cresce nelle giovanili di Wattenscheid, Bayer Leverkusen e poi Schalke. Con la maglia della città di Gelsenkirchen però, il giovane trova la sua strada prima con Di Matteo (rete all’esordio in Champions League contro il Real Madrid) e poi con Breitenreiter (9 reti in 42 partite lo scorso anno). Quest’estate il Man City di Guardiola lo strappa allo Schalke 04 con un assegno da 50 milioni di euro con Sané che, in questo avvio di stagione, sta dimostrando, nonostante i suoi 20 anni e i 645’ giocati, tutta la sua classe, la sua forza e la sua imprevedibilità con i Citizens di Manchester.
Dele Alli il nuovo Stevie G
Un ragazzo che, a 20 anni, non è più una sorpresa del calcio britannico è di sicuro Dele Alli. Il centrocampista del Tottenham, infatti, a dispetto di un caratterino niente male, sta confermando tutte le ottime doti tecnico-tattiche messe in mostra lo scorso anno sempre al White Hart Lane o qualche stagione fa in League One (Football League awards come miglior giovane 2014/15) con l’MK Dons. Quest’anno, infatti, dopo gli 11 assist vincenti ed i 10 gol realizzati in 46 partite complessive (ruolino che gli ha garantito la partecipazione ai recenti europei di Francia) della Premier 2015/16, il numero 20 Spurs sta replicando le grandi prestazioni della scorsa stagione con una media voto altissima di 7.07, 5 gol e 4 passaggi chiave in 22 partite sempre con la stessa grinta, personalità, sicurezza e carattere, retaggio dei grandi campioni del football.
Il ragazzo dei record: Marcus Rashford
Il bigliettino da visita di Marcus Rashford recita: doppietta all’esordio con 2 reti al Midtjylland che gli consente di divenire il calciatore più giovane nella storia del Manchester United a segnare in una partita europea a soli 18 anni e 117 giorni battendo il precedente primato del mito Red Devils George Best (18 anni e 158 giorni). Ancora, il 16 giugno, subentrando al 73′ contro il Galles, diventa, con i suoi 18 anni e 229 giorni di età, il calciatore più precoce di sempre a scendere in campo in un Europeo con la Nazionale inglese. Un’eredità davvero importante, record strabilianti che fanno di Rashford, con la sua qualità, il suo estro, il suo dribbling e la sua fantasia, una delle speranze del calcio inglese a secco, per trofei vinti, ormai da troppo tempo. Una speranza che, malgrado la forte pressione su di lui ed il recente scarso utilizzo (appena 48’ a dicembre), con 4 gol e 1 assist resta viva e florida anche in questa Premier.
Klechi Iheanacho ed un sogno chiamato Premier League
Arrivato in Inghilterra 3 anni fa dalla nigeriana Taye Academy, il talento classe ’96 non ha sbagliato un colpo in campo e fuori perseguendo un solo obiettivo: esordire col Man City. Il suo sogno si realizza lo scorso anno quando, Pellegrini decide di fargli giocare qualche minuto col Watford nell’agosto del 2015. Da lì in poi, il ragazzo di Lagos non è più uscito dalle rotazioni con uno score finale, nella stagione scorsa, di 7 assist e 14 marcature in 36 partite complessive. In questo primo scorcio di stagione poi, l’attaccante 20enne di Guardiola, abile in velocità e in grado, per merito della sua facilità di corsa in campo aperto, di giocare anche da esterno, si sta ben disimpegnando con già 6 reti e 3 assist all’attivo in appena 737’ di gioco.
Da Carneade a irrinunciabile: Alex Iwobi
Un altro incredibile talento proveniente dalla Nigeria che si sta mettendo in luce in questa Premier League è Alex Iwobi. Il centrocampista dell’Arsenal, peraltro nipote della leggenda delle Aquile Verdi Jay Jay Okocha, in poco tempo, con le sue doti di interdizione abbinate a grande lucidità, geometrie e inserimenti senza palla, ha stregato il tecnico dei Gunners Wenger che, da marzo, non ha più rinunciato a lui con ben 33 partite disputate sulle 38 complessive giocate dai suoi.