Svezia, la crisi raccontata da Ibrahimovic: “Non ci sono giovani all’altezza”
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Lui lo può dire dall'alto delle sue 48 reti in 97 gare con la maglia della Svezia e dopo essere stato per diversi anni eletto ripetutamente miglior sportivo nazionale: Zlatan Ibrahimovic, autentica icona del calcio scandinavo si toglie un po' di sassolini dalla scarpa e punta l'indice verso la Federcalcio del proprio Paese rea di non avere mai seriamente lavorato a livello giovanile tanto che la stella del PSG ammette desolatamente che manca una vera e propria generazione di talenti da crescere in ottica futura per far tornare a splendere i colori della Svezia. Anche l'ultima eliminazione ai Mondiali in Brasile è conferma di un movimento incapace di rinnovarsi e fornire valide alternative a livello internazionale.
Generazione di invisibili – Ibrahimovic ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la nazionale, fatto d'amore e odio, di alti e bassi ma sempre all'insegna dell'onestà e della schiettezza: "Sono molto preoccupato. Tutti ci chiedono di qualificarci per Europei e Mondiali ma non possiamo mettere dentro in certe partite ragazzi che non hanno esperienza, non è il modo giusto per farli maturare. Quando Messi aveva 16 anni era già nella prima squadra del Barcellona: perchè i giovani svedesi non possono giocare nelle squadre nel massimo campionato? C'è solo il Malmo che dà loro una chance, le altre squadre dovrebbero seguirne l'esempio".