Svaligiata casa di Cassani, bottino da 60mila euro

La porta d'ingresso è stata trovata forzata. I ladri che si sono introdotti in casa di Mattia Cassani, difensore della Sampdoria, hanno potuto agire indisturbati approfittando dell'assenza del calciatore e della consorte. Il furto con scasso è avvenuto tra le 10 e Mezzogiorno, mentre la coppia era assente per sbrigare faccende familiari. L'appartamento in Corso Italia doveva essere stato preso di mira da giorni e, con ogni probabilità, i malviventi hanno anche sorvegliato i movimenti, le abitudini di marito e moglie così da avere la certezza di agire a colpo sicuro. E lo hanno fatto portando via un computer, gioielli e altri effetti personali per un valore di circa sessantamila euro. Rientrati nella propria abitazione i coniugi si sono accorti dell'accaduto e hanno immediatamente allertato le forze dell'ordine. I carabinieri hanno svolto i primi rilievi e avviato le indagini nel tentativo d'individuare i ‘topi' d'appartamento che hanno fatto razzia del bottino.
Cassani, 32 anni, è arrivato alla Sampdoria nell'estate scorsa dopo il calvario patito a Parma per le note vicende societarie che hanno portato la società al fallimento una volta terminato il campionato di Serie A. Era questo il piano di salvataggio fissato di concerto tra Lega e Federazione perché la stagione potesse chiudersi in maniera regolare almeno dal punto di vista statistico e del calendario. Ma, di fatto, il club emiliano era divenuto un sodalizio fantasma, in mano a dirigenti (da Ghirardi fino all'ultimo presidente, Manenti, poi finito nei guai) che hanno contribuito solo ad affossare un blasone che negli Anni Novanta aveva dato lustro al calcio italiano. Cassani s'è legato ai blucerchiati per una stagione, a volerlo a Genova era stato il tecnico, Walter Zenga, che lo considerava un calciatore funzionale al suo progetto.