Supercoppa di Spagna: autogol di Pique, follia di CR7, magia Asensio. Real, 3-1 al Barça
Sull’onda lunga dei successi di Cardiff e, di quello più recente, di Skopje nella Supercoppa Uefa, il Real Madrid di Zidane, peraltro fresco di rinnovo con i Blancos, ha battuto il Barcellona per 3-1 al Camp Nou. Una vittoria di straordinaria importanza che fa pendere pesantemente la bilancia del successo finale, in attesa del return match di Madrid, verso i Galacticos. Dall’ottima prima frazione di gioco delle Merengues alla reazione azulgrana ecco come è andato il 267esimo “clasico” ufficiale della storia di Real Madrid e Barcellona.
Ai punti il Real avrebbe portato a casa la prima frazione di gara
Il Real parte subito bene entrando con personalità nel match e con una linea di pressing, un baricentro molto avanzato. Un baricentro che, già dopo un solo giro di orologio, permette a Isco di rubare palla in estirada su rinvio di Ter Stegen, servire Benzema che, vedendo il tedesco fuori dai pali, prova l’eurogol: il numero #1 azulgrana però, rimedia alla sua incertezza bloccando la sfera. Il positivo abbrivio iniziale dei Blancos viene interrotto già al 10’ quando, su assist in verticale di Iniesta, Luis Suarez aggancia di destro e, defilato, calcia di sinistro dentro l’area madridista, Navas, pronto, neutralizza la conclusione del “Pistolero”. Il primo quarto d’ora scivola via con tante occasioni potenziali sventate dalle rispettive difese e con capovolgimenti di fronte davvero repentini e spettacolari. Al 17’ l’incontenibile Isco, dalla sinistra, entra in area, punta Vidal, lo salta e calcia verso la porta di Ter Stegen col pallone che si spegne sull’esterno della rete.
Al 20’, primo episodio che esula da fattori tecnici. Casemiro interviene con un durissimo tackle su Messi, parapiglia generale in mezzo al campo, e giallo per il carioca: “clasico” che si infiamma. Al 25’, invece, Messi dai 30 metri su punizione, impensierisce Navas con un tiro a giro di poco alto sulla traversale del portiere costaricense. Al 37’, dopo una fase di stanca del match con diversi errori in fase di impostazione, Bale di sinistro sporca i guantoni di Ter Stegen che devia un tiro del gallese su cross basso del solito, irresistibile Isco.
In campo la contesa è accesa e la competizione viva con due compagini che non si amano di certo e che dimostrano la loro antipatia sul rettangolo verde. Sul taccuino dell’arbitro Bengoetxea, infatti, nella sola prima frazione di gara terminata sul punteggio di 0-0, finiscono Messi, Pique, Carvajal e Bale, oltre al già citato Casemiro. Primo tempo equilibrato, finito a reti bianche, con un Barcellona con maggior possesso palla (59% a 41) ma con meno tiri (2 a 5) e ancor meno occasioni da rete: ai punti, fossimo stati nella boxe, avrebbe vinto la squadra ospite.
Secondo Tempo, il Real legittima il successo: trionfo Blanco nella ripresa
La ripresa inizia con un canovaccio simile alla prima frazione di gioco ma con un Real Madrid ancora più voglioso di mettere sotto gli avversari. Questa velleità, questo desiderio si materializza subito al 49’ quando, i Galacticos, sfondando sulla sinistra con Isco e Marcelo, trovano lo 0-1 grazie alla sfortunata deviazione di Pique che mette alle spalle di Ter Stegen il traversone basso del brasiliano: vantaggio Real. La gara si accende e diventa ancora più divertente. Dopo 1 solo minuto dall’autogol di Pique, infatti, su cross basso di Vidal, che si inserisce finalmente al meglio sulla corsia di destra, Deulofeu raccoglie il pallone calciandolo però di poco a lato.
Nel capovolgimento di fronte successivo, Benzema ubriaca di finte il già frastornato Pique, mette in mezzo per Carvajal che, tutto solo, si vede negare lo 0-2 per una scivolata alla disperata di Jordi Alba. Il Barça tenta di reagire, insiste e su corner al 59’ trova una occasione importante. Suarez svetta di testa, indirizza la palla nell’angolo alto alla destra di Navas che però respinge al meglio in angolo. Al 64’, Alba pesca con una precisa verticalizzazione Luis Suarez che, scaraventando la sfera al centro, trova Varane che, come in una sorta di legge del contrappasso, sfiora l’autogol in stile Pique.
Il Real assorbe la reazione blaugrana e, nel giro di due minuti, mette in mostra i muscoli: dapprima con una rovesciata di poco alta di CR7 imbeccato alla perfezione da Bale e poi con un fendente di sinistro di Marcelo in costante progressione offensiva. La vera svolta del match però, sembra, al di là della rete dello 0-1, il gol sprecato da Busquets che, al 74’, manda alto un tiro di piatto dall’altezza del dischetto dell’area madrilena dopo una imprendibile serpentina del vivacissimo Denis Suarez. L’azione azulgrana, infatti, invece di deprimere il Barcellona mette le ali al club di casa che, 1 minuto più tardi, trova un generosissimo rigore su “tuffo” di Luis Suarez. Dal dischetto si presenta Messi (13esima rete in Supercoppa e sesto al Madrid) che, come di consueto, spiazza il portiere agguantando l’1-1.
Quando il Camp Nou inizia a credere, la remuntada qui è di casa, al 2-1, i Blancos colpiscono in contropiede: ripartenza, transizione offensiva rapidissima (due tocchi), palla a CR7 che punta l’avversario e, dal limite dell’area di rigore, scaglia un tiro di collo destro che va a morire nel sette di Ter Stegen: 2-1. I colpi di scena sembrano esser finiti ed invece, su imbeccata precisa di Asensio, Ronaldo si invola verso la porta avversaria, contrato da Umtiti, ultimo uomo, il lusitano cade, invoca il penalty ma rimedia il secondo giallo (il primo lo aveva preso per essersi tolto la maglia nell’occasione della rete del 2-1), l’espulsione ed una reazione folle: il numero #7 blanco spintona l’arbitro Bengoetxea.
Il trauma dell’espulsione non tramortisce il Real che, per manifestare la sua estrema superiorità, realizza anche il 3-1 con il gioiellino Asensio in grado di guidare l’ennesimo contropiede merengue e di infilare Ter Stegen con una bordata mancina sotto la traversa. Cala il sipario al Camp Nou, 3-1 Real.
Isco al top, Deulofeu che fatica
Chiamato a sopperire all’assenza, almeno dal primo minuto, di Cristiano Ronaldo (407 reti in maglia Madrid), il gioiellino Isco, peraltro in odor di rinnovo, mette in mostra tutto il suo repertorio fatto di qualità palleggio, dribbling, visione di gioco e velocità. Un bagaglio di skills straordinario che permette alla manovra madri dista di esaltarsi con l’ex Malaga a svariare su tutto il fronte d’attacco ed a illuminare le trame offensive dei Galacticos. Imprendibile, subisce qualche tackle di troppo e, pur non trovando la rete, fa comprendere a tutti i motivi per i quali, nell’attesa di un presto ritorno in forma di CR7, Zidane si affidi completamente al nativo di Benalmádena.
Dall’altro lato, invece, quello dei flop della supersfida di questa sera, a trovar posto, è l’ex Milan Deulofeu che, non riesce, come il suo connazionale Isco, a non far rimpiangere l’ormai ex Neymar. Lanciato nella mischia da Valverde in una gara così delicata al ritorno in gara ufficiale al Camp Nou, il numero #16 blaugrana avverte il gravoso peso della pressione non riuscendo a dialogare al meglio col tridentazo, in contumacia Neymar, superstite e fallendo un gol già fatto al minuto 52’. La sua gara è fatta di molte giocate inutili per la squadra, guizzi ben controllati e tante occasioni potenziali non sfruttate: Deulofeu da rivedere.
Tabellino e voti
Barcellona (4-3-3) Ter Stegen 6; Aleix Vidal 5.5, Pique 5.5, Umtiti 6.5, Alba 6; Rakitic 6 (dal 84’ Paco Alcacer), Busquets 5.5, Iniesta 5.5; Messi 6.5, Suarez 6, Deulofeu 5 (dal 58’ Denis Suarez). A disposizione: Cillessen; Digne, Sergi Roberto (dal 68’ Sergi Roberto), Semedo; Mascherano, Suarez; Alcacer. Allenatore Valverde
Real Madrid (4-3-3) Navas 6.5; Carvajal 6, Sergio Ramos 6.5, Varane 6.5, Marcelo 7-; Kroos 6, Casemiro 5.5, Kovacic 6 (dal 68’ Asensio); Bale 6 (dal 81’ Lucas Vazquez)), Isco, Benzema 6.5 (dal 58’ Cristiano Ronaldo). A disposizione: Casilla; Nacho, Theo Hernandez; Asensio, Ceballos; Lucas Vazquez, Cristiano Ronaldo. Allenatore Zidane