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Sudafrica 2010: Brasile e Uruguay controlli antidoping a sorpresa

Alle prime luci del mattino i commissari della FIFA, a sorpresa, hanno effettuato dei test antidoping nei ritiri di Brasile e Uruguay.
A cura di Adriana De Maio
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nazionale del brasile

Non si è mai troppo scrupolosi quando si tratta di verificare che tutto sia in regola e alla viglia di una competizione così importante i controlli sono d'obbligo.

All'alba i commissari della FIFA hanno fatto irruzione nei ritiri di Brasile e Uruguay per effettuare dei controlli antidoping prima dei Mondiali 2010.

Destati dal sonno i campioni della Seleçao sottoposti ai test sono stati Gilberto, Kleberson, Elano, Juan, Luis Fabiano, Douglas Maicon, Julio Cesar e Aurelho Gomes. Designati dalla sorte gli otto calciatori sono stati accompagnati ai controlli dai medici del Brasile Jose' Luiz Runco e Serafim Borges.

Il portiere Gomes ha però recriminato: "il problema è che siamo stati svegliati molto presto. E per me è stato anche peggio: ero il primo e ho dovuto fare controlli di urina e sangue, mentre gli altri solo di urina". D'altronde in questi casi la procedura standard funziona così, i test capitano quando meno te l'aspetti, altrimenti non sarebbero più definiti "a sorpresa".

Stessa sorte anche per gli otto giocatori dell'Uruguay sorteggiati nel ritiro di Kimberley:  Diego Lugano, Fernando Muslera, Juan Castillo, Walter Gargano, Jorge Fucile, Diego Perez, Walter Gargano e Luis Suarez.

Per verificare che non assumessero sostanze per migliorare le prestazioni sportive, anche i giocatori di Spagna, Francia, Svizzera e Argentina sono stati sottoposti ai test. Il calcio è agonismo allo stato puro, barare con dopanti sotterfugi rende la gara poco allettante!

Adriana De Maio

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