Strani, bizzarri, assurdi. I 5 riti scaramantici più impensabili del calcio moderno
Da anni ormai, siamo abituati a vedere nel terreno di gioco di praticamente ogni stadio europeo, gesti, sguardi o qualunque altra cosa che riporti al gesto scaramantico di ogni singolo calciatore. Dal bacio di Blanc alla testa calva di Barthez, fino ai dolci mangiati da Pippo Inzaghi prima di ogni gara, andiamo quindi ad analizzare alcuni dei gesti più strani del calcio moderno che hanno caratterizzato il mondo del calcio.
CR7 e i tacchetti ammollo in acqua calda
Partiamo proprio da lui: Cristiano Ronaldo. Il bomber portoghese del Real Madrid e della Nazionale lusitana, pare segua davvero in maniera meticolosa e impeccabile ogni singolo gesto scaramantico prima di ogni gara. E guai a saltarne uno. Pare infatti che tenga i tacchetti ammollo in acqua calda venti minuti prima dell'avvio della gara, segue un riscaldamento tutto suo diverso dai compagni, e a pochi istanti dall’inizio del match scende sul terreno di gioco sempre con lo stesso piede e deve conoscere la posizione della sua famiglia in tribuna, prima di iniziare a giocare.
Mandzukic e le dita fasciate come un pugile
Quando Mario Mandzukic arrivò alla Juventus, nell’ambiente bianconero c’era sempre un certo sospetto circa la sua misteriosa fasciatura alle mani. Infortunio? Nasconde qualcosa? Niente di tutto ciò. L’attaccante croato, ex Bayern Monaco e Atletico Madrid, già nel suo periodo in Baviera e in Spagna, costringeva i fisioterapisti del club a farsi fasciare le dita delle mani come un pugile per scaramanzia e, come dichiarò tempo fa: “I fisioterapisti sanno che non ammetto eccezioni”. Considerando il suo carattere, meglio accontentarlo.
Negredo e la maglia portafortuna
Sostandoci in Inghilterra, passando per la Spagna, non possiamo che inserire in questa singolare classifica, un vero bomber d’area di rigore come Alvaro Negredo. “Lo squalo”, oggi in prestito dal Valencia al Middlesbrough, ha ammesso che, quando va in rete, la settimana successiva indossa la stessa maglia, specificando però che prima la lava. Ma non finisce qui, il giocatore vuole anche essere l'ultima persona a uscire dal tunnel degli spogliatoi al termine di ogni gara.
Il bendaggio di Vardy al braccio destro
Ha vinto, segnato e fatto gioire il pubblico di Leicester. Lui è Jamie Vardy, simbolo dei blues che con la sua stabile fasciatura al braccio, ha incuriosito gli addetti ai lavori per tutta l’annata. Un mistero che risale a tre anni fa, quando alla fiera di Blackpool, Vardy colpì la punching ball così forte da rompersi un osso della mano destra. Infortunio che si ripresentò poi lo scorso anno, nella gara contro l'Aston Villa dove Vardy riportò la frattura di due ossa del polso della stessa mano. Sotto 2-0, non volle uscire e terminò la gara con una vistosa fasciatura. Il Leicester vinse in rimonta per 3 a 2, e Vardy in rete e grande protagonista non tolse più quella fasciatura anche dopo essere guarito.
Pepe Reina e il pieno di benzina
Viste le sue ultime prestazioni, dovrebbe provare a pensare ad un altro gesto scaramantico. Pepe Reina resta comunque uno dei portieri più forti del nostro campionato. Già ai tempi in cui militava nel Liverpool di Benitez, era solito parcheggiare sempre la sua auto nella piazzola numero 39 di Anfield prima di ogni gara, e guai a chi si permetteva di “fregargli il posto”. Ma non solo, non avendo probabilmente un’altra piazzola a Castelvolturno o al San Paolo, così come anche in Inghilterra, a Napoli fa il pieno di benzina alla sua auto prima di ogni gara.