Strage Parigi, tifoso francese vivo grazie al telefonino

Tra le persone che ricorderanno a lungo la tragica notte del 13 novembre 2015 c'è anche Sylvestre: giovane appassionato di calcio che era presente sulle tribune dello "Stade de France" per assistere all'amichevole tra Francia e Germania. Scappato fuori dall'impianto dopo le due esplosioni, il tifoso è rimasto coinvolto nella sparatoria al di fuori dello stadio parigino e raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco sparati dai terroristi. A salvare Sylvestre, come lui stesso ha confermato e come riportato dal "Mirror", è stato il suo telefonino che in quel preciso momento era in funzione e quindi "appoggiato" al suo orecchio: "Sono vivo per miracolo e lo devo al mio cellulare – ha spiegato ai giornalisti, subito dopo l'attentato – Se non ci fosse stato il cellulare sarei morto, non lo auguro a nessuno". Nella testimonianza, il giovane tifoso ha poi mostrato i segni dei proiettili sul suo corpo: sul piede sinistro e sul torace, dove è stato colpito di striscio.
Il telefonino, che ha lo schermo fracassato e alcune ammaccature sul bordo, è diventato ormai per Sylvestre un prezioso oggetto da conservare e custodire gelosamente. Il destino lo ha risparmiato durante uno degli attacchi più sanguinosi degli ultimi anni: un "undici settembre" in versione transalpina che ha colpito anche lo sport francese, a pochi mesi dal fischio d'inizio dei campionati europei di Francia. Una tragedia che, però, non fermerà i tifosi come Sylvestre. Quelli che, uscendo dallo "Stade de France", hanno rispolverato l'orgoglio nazionale intonando a squarciagola "La Marsigliese": inno che aveva dato il via ad una serata di festa sulle tribune dell'impianto parigino, terminata poi nell'orrore degli attacchi che hanno colpito la "Ville Lumiere".