Strage Parigi, il mondo del calcio si scopre indifeso in vista di Euro 2016
"Sono state prese tantissime precauzioni ma si è visto che i terroristi possono colpire in qualsiasi momento. C'era già preoccupazione per gli Europei e ora è ovviamente ancora più grande. I miei pensieri ora vanno a tutte le famiglie delle vittime". Le parole del presidente della Federcalcio francese, Noel Le Graet, a L'Equipe dopo gli attentati di Parigi aprono scenari inquietanti in previsione della rassegna continentale in programma a giugno 2016.
Una lunga linea color rosso sangue ha unito virtualmente Bruxelles e Parigi. Nella notte del ricordo delle trentanove persone rimaste vittima della furia degli hooligans inglesi nel maggio 1985, altri tifosi hanno passato una serata tragica dentro e fuori lo "Stade de France". Gli attacchi terroristici che hanno colpito al cuore la capitale francese, hanno ovviamente scosso nell'anima anche il mondo del calcio. A 300 chilometri di distanza, anche Antonio Conte e gli azzurri impegnati nell'amichevole contro il Belgio hanno commentato tristemente i tragici fatti della capitale francese: "Abbiamo saputo subito della tragedia – ha commentato Conte – e inutile dire che facciamo finta di niente. I prossimi Europei? Se vengono scelti gli stadi per fare attentati, un po' di timore e paura vengono certamente. Chiaro che tutto passa in secondo piano di fronte a questa tragedia. Mi auguro che la violenza non abbia la meglio su tutto".
Così come i loro colleghi francesi e tedeschi, anche i giocatori di Italia e Belgio sono rimasti scioccati da quanto è accaduto: "Davvero una brutta sensazione – ha esclamato Bonucci, nel dopo gara – Oggi eravamo qui per ricordare un'altra tragedia e siamo rientrati negli spogliatoi con questa terribile notizia. E' incredibile che c'è stata gente che è uscita a cena o è andata al ristorante ed ha rischiato di perdere la vita. C'è solo da maledire chi porta avanti questa guerra che porta solo vittime. Cosa ci riserverà il futuro? Chiaro che il pensiero va anche al prossimo Europeo, ma sono sicuro che chi di dovere prenderà le dovute misure. Qui, però, non è un problema lo stadio con 60mila persone o il ristorante con 20. Il problema è che colpiscono a prescindere e questa è la cosa che fa più paura". A completare il concetto espresso dal difensore juventino, anche il centrocampista belga della Roma, Radja Nainggolan: "Davanti a questa disgrazia, a questo punto è importante che si faccia qualcosa in vista dell’Europeo. Ora abbiamo paura per noi e le nostre famiglie".