Stop alle spese folli dalla Cina, ecco la norma della Super League “salva” Europa
I club cinesi che, a suon di quattrini, stanno contendendo tantissimi calciatori agli europei hanno fatto irruzione sul mercato. I vari Hulk, Oscar, Alex Teixeira, Ramires, Jackson Martinez, Renato Augusto, Paulinho, Tevez e molti altri, sono solo alcuni dei giocatori che, attratti dalle preziosissime lusinghe orientali, hanno preferito la Cina trovando proprio nella meta di Marco Polo la terra promessa. Qualcosa, però, è destinato a cambiare in base a nuove norme che il governo dello sport cinese ha intenzione d'introdurre.
Dalla Cina con furore, oltre 1 miliardo di euro investiti dal 2007 ad oggi
Una landa preziosa, ricca, ricchissima quella cinese che cresce, in qualità, anno per anno con una Super League che, dal 2004 ad oggi, ha aggiunto tantissimi forti calciatori (Dario Conca, Burak Ylmaz, Zahavi, Barrios, Keita, Cissè, Diamanti, Gilardino) spendendo circa, solo dal 2007/08 ad oggi, 1.045 milioni di euro. Una cifra impressionante che rende il senso della portata dei soldi a disposizione delle cinesi e della potenza economica di alcuni (parliamo delle prime 6-7 compagini del torneo) dei maggiori club della Super League.
I cinque acquisti più costosi della storia della Super League
Nel cammino recente di questo torneo in netta espansione, col recente incremento delle entrate dell’81% provocate soprattutto dal nuovo accordo sui diritti televisivi (più gli accordi con Nike e Ping An Insurance) e acquistati per 1.2 miliardi di dollari dalla Ti’ao Dongli, i club della Super League hanno messo a segno colpi importanti con l’arrivo di Oscar (Shanghai Sipg) per 60 milioni di euro, di Hulk per 55 (Shanghai Sipg), di Alex Teixeira per 50 (Jiangsu Suning), di Jackson Martinez per 40 (Guangzhou Evergrande) e del brasiliano Ramires per 28 (Jiangsu Suning). Cinque giocatori per la “modica” cifra complessiva di 233 milioni di euro eccettuati, i sontuosi ingaggi individuali garantiti a questi talenti.
La norma “salva” Europa
Pur non essendoci alcun fair play finanziario o salary cap, una norma del regolamento della Chinese Football Association predispone l’obbligo da parte dei club affiliati di poter tesserare solo 4 stranieri di cui 1 di un altro paese estero compreso nella Asian Football Confederation con, simile limitazione nella League One (la cadetteria cinese) con appena 3 stranieri “arruolabili”. Inoltre, al di là del divieto di “importare” portieri dall’estero, veto emesso per consentire uno sviluppo importante del ruolo in questione, in campo nella Super League, possono scendere solo 3 stranieri (extra asiatici) ed 1 calciatore di un altro paese dell’AFC.
La situazione attuale
Questa limitazione, dunque, a conti fatti, blocca il costante afflusso di calciatori provenienti da altri tornei, quelli europei compresi. In più, l’attuale stato dell'arte dei club “più pericolosi” dal punto di vista finanziario non consente, a meno di cessioni in grado di liberare qualche slot utile, a Guangzhou (Jackson Martinez, Goulart, Alan, Paulinho e Kim Hyung-Il), Hebei Fortune (Aloisio, Mbia, Gervinho, Kakuta, Ersan Gulum), Jiangsu Suning (Sainsbury, Ramires, Alex Teixeira, Roger Martinez e Hong Jeong-ho) e Shanghai Sipg (Elkeson, Hulk, Oscar, Kouassi e Ahmedov) di prelevare altri calciatori con, invece, lo Shandong Luneng di Pellè ed il Tianjin Quanjian di Witsel potenzialmente dannosi con un posto ancora da assegnare all’interno della propria rosa.