Stangata per il Cagliari: dopo il 0-3 a tavolino, Cellino rischia grosso anche sul penale
C'era da aspettarselo anche perchè il viaggio intrapreso da Cellino era di quelli senza ritorno. Così, il Giudice sportivo ha ufficializzato la sconfitta a tavolino per il Cagliari Calcio reo di non aver permesso il disputarsi dell'incontro in programma domenica pomeriggio allo stadio Is Arenas di Quartu tra i sardi e la Roma. Dopo l'indignazione della Lega e della Federcalcio è arrivata così, la sentenza del Giudice Sportivo che rimette un po' in piedi un calcio oramai sempre più in balia dei capricci di presidenti e dirigenti.
Non solo, se lo 0-3 a tavolino è stato ratificato dal Giudice Tosel, le conseguenze non finiranno qui: il presidente Cellino sarà soggetto ad una inchiesta sportiva in cui deciderà il Procuratore Palazzi che probabilmente sceglierà la linea di una lunga inibizione per il numero uno del Cagliari. Ciò per quanto concerne la giustizia sportiva, poi c'è il risvolto penale. L'appello rivolto ai propri tifosi dal sito ufficiale del Cagliari, infatti, è un reato bello e buono: instigazione a delinquere, visto che si chiede ai propri sostenitori di infrangere una decisione presa dal Prefetto, ovvero dall'autorità costituita. Per questo, per Cellino – oggi ancora nella soleggiata Miami – ci saranno risvolti pesanti anche sul piano personale.
Sconfitta senza appello – I rischi corsi dal Cagliari erano molteplici e il giudice sportivo è stato perentorio condannando l'atteggiamento del presidente del Cagliari. C'era una dubbio di fondo che aleggiava prima della sentenza di quest'oggi: il 3-0 a tavolin poteva anche non venir dato perchè la decisione di sospendere la partita era arrivata – alla fine – dalla stessa Prefettura. Un ‘cavillo' tecnico che poteva anche ‘salvare' Cellino e il Cagliari dagli strali sportivi. Invece, almeno in questo caso, il buon senso ha prevalso e le regole soo state fatte rispettare fino in fondo.
Il giudice Tosel non ha girato intorno al problema e nel comunicato ufficiale della FIGC ha puntato l'indice su Cellino e la società sarda decidendo di sanzionare il Cagliari "con la perdita della gara con il punteggio di 0-3 (zero a tre), disponendo altresì la trasmissione di copia degli atti al Procuratore federale per quanto di competenza in merito alla condotta del Presidente della Società stessa". Tutto ciò a seguito dei fatti riscontrati dal Giudice che hanno evidenziato il grado di colpevolezza da parte del presidente, artefice di una situazione ai limiti del paradossale per la quale è stata richiesta la tolleranza zero per il rinvio di Cagliari-Roma da parte di un esterefatto Abete .
Il comunicato farneticante – Ma cos'era sucesso? Ecco la ricostruzione dei fatti, senza commenti ma facendo parlare i comunicati e gli eventi.
La commissione di vigilanza presieduta dalla Prefettura del capoluogo sardo aveva comunicato l’inagibilità per il nuovo impianto calcistico di Quartu. Dopo l’abbandono definitivo del Sant’Elia, sfruttare i dodicimila posti dell’Is Arenas non era possibile, restando ancora un miraggio: uno stadio incompleto e attualmente in costruzione, che ha avuto la possibilità di ospitare due settimane fa l’Atalanta, però soltanto con l’obbligo delle porte chiuse. Dopo una prima richiesta del presidente Cellino di aprire quantomeno i settori dei Distinti e Curva nord (per un totale di 5.000 spettatori), il no delle istituzioni è arrivato perentorio e definitivo. Nessuna ulteriore deroga nemmeno per un utilizzo parziale, con la sola possibilità che la partita si svolgesse in totale assenza di pubblico.
Davanti a questa decisione del Prefetto, era arrivato il comunicato "alucinante" esposto dal Cagliari sul sito ufficiale con la ‘disobbedienza civile" istigando a compiere un vero e proprio reato:
La Società Cagliari Calcio, rappresentata dal Presidente Massimo Cellino, i tesserati e tutti coloro che lavorano per essa, visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche ed il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura. Questo atto, assolutamente pacifico, spinto dal dolore e dalla frustrazione, per difendere il diritto di esistere. Viceversa è giusto prenderne atto.
Da qui, il consiglio nella notte di sabato con una riunione-fiume, dalla quale il Prefetto è arrivato, in accordo con la Figc, a non poter disputare la partita per motivi d'ordine pubblico
Decisione necessaria per l’urgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica conseguente alle reazioni emotive, irrazionali e inconsulte ingenerate dall’invito formulato dal presidente del Cagliari calcio
Il Prefetto dice ‘no' – Un colpo di mannaia direttamente sulla testa di Cellino considerato irrazionale, emotivo e inconsulto nel suo esternare l'appello ai tifosi. Senza mezzi termini nè giri di parole. Da qui l'inferno attuale che si è protratto sia nella giornata di domenica, con le richieste giustificate da parte della Roma che ha immediatamento fatto esposto richiedendo la vittoria a tavolino, sia in questo lunedì di fuoco dove non sono mancati ulteriori evoluzioni ed esternazioni fuori luogo da parte di un presidente che necessita di un immediato ridimensionamento.
Davanti alla società giallorossa che chiedeva il 3-0, Cellino ha accusato Baldini di essere un "avvoltoio che approfitta dei propblemi altrui" precisando che ci sarebbe voluto più spirito di corpo davanti ad una problematica che il Cagliari non ha voluto, anzi – per dirla alla Cellino – "ha provato ad evitare con ogni mezzo".
Gli altri comunicati di Cellino – Poi, gli altri comunicati sul sito ufficiale del Cagiari attraverso i quali lo stesso Cellino ha provato a dare un senso a ciò che un senso non può averlo.
Ecco il primo:
Stupisce che il Presidente della Lega non conosca i limiti del suo ruolo e con dichiarazioni del tutto fuori luogo detti i tempi, anticipi e si sostituisca al giudice sportivo che è organo terzo rispetto alla Lega. Confidiamo, quindi, che il dott. Tosel, contrariamente ad altri, nella sua inviolabile autonomia, comprenda quanto appare di solare evidenza: ovvero che Cagliari-Roma è stata rinviata a data da destinarsi dall'autorità prefettizia e quindi cancellata dal programma delle gare della quarta giornata del campionato di Serie A. Conseguentemente, nessun pronunciamento, anche alla luce della apertura di un indagine da parte della procura federale, può essere adottato dal giudice sportivo in primo grado su una gara che da sabato notte non era più in calendario e che non ha visto il compimento di alcuna delle attività peraratorie relative allo svolgimento dell'incontro tanto da parte degli ufficiali di gara quanto da parte delle due società coinvolte.
Poi, a breve giro di minuti, un secondo comunicato, sempre a firma della società sul sito ufficiale, quello dell'"avvoltoio":
La Società Cagliari Calcio comprende i principi del Sig. Baldini pur non condividendoli, perchè chi spera di avvantaggiarsi delle disgrazie altrui non può essere contraddistinto come tale. Se così fosse, a quel tipo di uomo di principi, il suo più appropriato stemma sarebbe quello dell'avvoltoio. Nonostante questa presa di posizione di Baldini, sappiamo che non rappresenta lo spirito dei romanisti, ai quali rimarremo sempre amici, in considerazione dei bei trascorsi e della lealtà che nel passato la nostra squadra ha avuto modo di apprezzare.
Gli articoli infranti – Farneticazioni allo stato puro che hanno avuto la prima conseguenza sportiva con la sconfitta a tavolino. Ma Cellino, dicevamo rischia ancora direttamente sul piano sportivo e penale. Per ciò che riguarda il calcio, il giudice Tosel ha sottolineato come il Cagliari non abbia risettato l'articolo 12, n. 2 CGS, che impone alle Società la rigorosa osservanza delle disposizioni emanate dalle pubbliche autorità in materia di pubblica sicurezza, e considerato che tale violazione ha costituito la causa diretta ed esclusiva dell’impedimento alla regolare effettuazione della gara. Ma è anche venutameno all'articolo 17:
La società ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione, è punita con la perdita della gara stessa con il punteggio di 0-3
Poi, c'è il riscontro penale: per quello Cellino dovrà vedersela con l'accusa di istigazione a delinquere. E lì non cisono stadi obsoleti che tengano…