Spettacolo bianconero a Firenze: la Juventus vince e conquista la finale di Tim Cup
Dolce la notte per i colori bianconeri. La Juventus stravince a Firenze e centra il risultato per la quale si era preparata in questi ultimi giorni, dopo la vittoria in campionato contro l'Empoli. Contro una Fiorentina in forma, serviva la miglior Juventus possibile per ribaltare il risultato dell’andata e volare in finale. Obiettivo centrato per Allegri e per i suoi ragazzi che, ancora una volta, hanno dimostrato che quando il gioco si fa duro la vecchia signora difficilmente sbaglia. In uno stadio dove i padroni di casa hanno perso una sola volta nelle ultime 19 gare ufficiali, la squadra campione d’Italia ha messo in mostra grinta e fame da vendere, andando ad azzannare subito un avversario forse troppo sicuro dopo il risultato di Torino.
I novanta minuti hanno messo in mostra una Juventus d’assalto, pronta per lo sprint finale in Italia e in Europa, capace di vincere per la prima volta in casa viola in questa competizione e di allungare a 13 partite ufficiali l’incredibile striscia d’imbattibilità esterna (ultima sconfitta fuori casa lo 0-1 a Marassi con il Genoa del 29 ottobre scorso). Numeri impietosi per chi non ha a cuore i colori bianconeri e per chi pensava, ad inizio stagione, che senza Antonio Conte sarebbe cominciato il declino della squadra più forte in Italia.
Il ritorno di Matri – Gara di grande agonismo nei primi quarantacinque minuti. Complice il risultato ancora in discussione, la posta in palio e quella rivalità che da sempre accompagna viola e bianconeri, il primo tempo del "Franchi" ha subito regalato emozioni al pubblico presente sugli spalti. Senza molti suoi titolari (compreso Carlitos Tevez), e con l'ex Alessandro Matri di fianco a Morata, la Juventus di Massimiliano Allegri ha preso il comando delle operazioni provando a fare la partita sin dall'avvio e lasciando alla squadra di Vincenzo Montella il compito di chiudersi e ripartire con grande velocità sfruttando le abilità del match winner dell'andata: Mohammed Salah.
Dopo un gol annullato giustamente allo stesso egiziano e un paio di episodi da moviola nelle due aree di rigore, i bianconeri hanno trovato il gol al 21esimo con Matri: bravo a spedire in rete un pallone "sporco" nell'area di rigore della Fiorentina. Un vantaggio che ha spronato la vecchia signora, vicina al gol due minuti più tardi con Sturaro e nel finale di primo tempo con un destro di Morata terminato a lato di poco. Il raddoppio arriva al 45esimo grazie a Pereyra, tempestivo a raccogliere la deviazione di Neto su grande giocata di Morata. Nel mezzo qualche buona risposta viola, un gol annullato anche a Rodriguez per fuorigioco e molto nervosismo in campo.
Tripudio bianconero – Dopo il canonico quarto d'ora di intervallo, che sarà certamente servito a Montella per riordinare le idee dei suoi, la ripresa si è aperta con una conclusione alta di Salah: l'unico giocatore davvero pericoloso, nel primo tempo, tra i giocatori gigliati. Pochi minuti più tardi anche Gomez ha avuto una buona occasione, trovando però soltanto l'esterno della rete da buona posizione. Il vantaggio acquisito nel primo tempo, ha permesso ai giocatori juventini di modificare in corsa le strategie iniziali. Niente più dominio in mezzo al campo, ma muro in difesa, contenimento a centrocampo e ripartenze letali con Alvaro Morata sempre pronto a far male agli avversari.
Sciupata la terza occasione consecutiva (ancora con Salah, che sparava alto), la Fiorentina subiva la terza rete di Leonardo Bonucci al minuto numero 59. Dopo il miracolo di Neto su Pereyra, sugli sviluppi del corner il difensore scaricava un tiro al volo imprendibile per il portiere viola. Un colpo che appesantiva testa e gambe dei ragazzi di Montella, sempre più in ostaggio di una Juventus scatenata e ad un passo dal "poker" con Alessandro Matri a 20 minuti dal termine. A rovinare, seppur parzialmente, la magica serata dei piemontesi l'espulsione di Morata nel finale: ultima grande emozione di un match che regala a Massimiliano Allegri l'ennesima serata da protagonista. Se la Juventus è ancora in corsa per tutti gli obiettivi, il merito è principalmente suo.