Spalletti: “Per il ‘topino’ che spiffera ho pronte le supposte”

Il topino e le supposte. Spalletti non usa giri di parole per parlare della Roma e dell'ambiente che orbita intorno alla squadra. Alla vigilia della sfida contro la Sampdoria ne ha per tutti, compreso un inviato di Sky reo di aver male interpretato (e riportato) alcune valutazioni fatte su Zukanovic. Parole buone per Szczesny, altrettante per Dzeko che i compagni di squadra "servono poco e male". Due successi consecutivi, fiducia ritrovata hanno rilanciato i giallorossi nella corsa a un posto in Champions, fondamentale per le casse della società e le scelte future.
Prima stoccata, ai ‘sorcini' che da Trigoria fanno trapelare notizie verso l'esterno, anche quelle più delicate. Si tratta del giovane della Primavera, Nura, bloccato nelle settimane scorse da una miocardite che sembrava averne addirittura messo in discussione la carriera: la visita per l'idoneità sportiva ha avuto esito positivo, gli specialisti della Medicina dello Sport gli hanno dato il via libera definitivo. "Il ragazzo aveva un problema cardiaco – ha ammesso Spalletti -, ho letto notizie sulla sua visita ancora prima che la facesse e il dottore mettesse me al corrente della situazione. Si vede che il topino è sordo, ma io ho la cura e cioè le supposte".
Seconda stoccata, il caso Zukanovic. L'occasione per togliersi un altro sassolino dalla scarpa capita quando a un inviato di Sky fa notare che le parole da lui pronunciate sulle caratteristiche dell'ex Samp erano ben diverse da quelle poi riportate. "Non ho detto che era lento, ho detto che sapeva fare il suo mestiere e non era velocissimo e lui quando è venuto da me mi ha chiesto spiegazioni". Ultimo riferimento, al momento difficile di Dzeko che ha smarrito la via del gol. La posizione di Spalletti al riguardo è chiara: "I compagni di squadra lo servono poco e male", messaggio diretto, chiaro rivolto agli esterni che là davanti devono mettere in condizione il bosniaco di essere letale sotto porta.