Spagna, Piqué è ormai un caso “nazionale”: Jordi Alba e Pedro lo difendono dai fischi
Bandiera del Barcellona, catalano fino al midollo ma, in fin dei conti, anche fiero giocatore della nazionale spagnola. Gerard Piqué, oltre ad affrontare gli avversari in campo, da tempo è alle prese con una battaglia personale: diatriba che va in scena in ogni stadio spagnolo (Camp Nou escluso), sia quando indossa la maglia dei campioni d'Europa, sia quando veste la "camiseta" delle Furie Rosse di Vicente Del Bosque. Il difensore di Luis Garcia, del resto, non ha mai fatto nulla per evitare polemiche. Dopo il suo tweet del settembre 2014, quando festeggiò "La Diada" (tradizionale festa nazionale catalana inneggiando al diritto a votare per l’indipendenza dalla Spagna, Piquè si rese protagonista di un'uscita poco simpatica nei confronti di Cristiano Ronaldo, durante la festa al "Camp Nou" per il Triplete conquistato da Messi e compagni.
Le difese dei nazionali – Fischi assordanti, il difensore del Barcellona li ha potuti sentire anche nelle scorse ore ad Oviedo: dove la nazionale spagnola ha battuto 2-0 la Slovacchia, riprendendo così la testa del gruppo C. Durante i novanta minuti, infatti, Piqué è stato il bersaglio dei fischi degli stessi tifosi spagnoli. Un comportamento, quello della stragrande maggioranza dei supporter iberici, che ha mandato su tutte le furie i compagni del ventottenne catalano: "Lui è un giocatore della nazionale e si è sempre battuto per questa maglia – ha dichiarato Jordi Alba – Ha sempre dato tutto per la nazionale. Capisco che ci possano essere opinioni diverse, ma non mi piacciono per niente i fischi che gli vengono rivolti. Lui non ne vuole parlare, ma sono certo che questa situazione gli sta creando problemi". Sulla stessa lunghezza d'onda, anche il suo ex compagno di club Pedro: "Siamo tutti con Gerard – ha ringhiato in conferenza stampa, l'attuale giocatore del Chelsea – Non sopporto la gente che lo fischia. Si è sempre comportato da professionista e ama la maglia che indossa".