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Spagna, bufera sul Granada: telecamere nascoste per spiare giocatori, dirigenti e arbitri

L’attuale proprietà cinese ha denunciato la precedente, della famiglia Pozzo: un ex dirigente avrebbe installato nei rilevatori di fumo telecamere per riprendere video e conversazioni dei propri giocatori, sia all’interno dello stadio sia al campo sportivo. In corso un’inchiesta per ricostruire i fatti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Grande Fratello nel calcio. Non è un reality ma la realtà ed ha coinvolto il club spagnolo del Granada, conosciuto ai tifosi italiani per essere stato per anni una società appartenente della famiglia Pozzo, la stessa che ha in mano da sempre le sorti dell'Udinese. E proprio alla gestione ‘italiana' sembra doversi rivolgere l'indagine in corso che avrebbe rivelato all'interno del Centro Sportivo del club e nella pancia dello stadio di casa, il Nuevo Los Carmenes, telecamere nascoste per spiare giocatori, dirigenti e persino gli arbitri.

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La denuncia: telecamere nascoste

E' quanto risulta dalle indagini che sono iniziate dopo una denuncia che arriva dagli organi di stampa, da "El Mundo Deportivo": cinque telecamere nascoste per spiare quanto accadeva sia all’Estadio Nuevo Los Carmenes che al centro sportivo del club; tutte occultate nei rilevatori di fumo o negli allarmi antincendio.

Il colpevole? La nuova dirigenza cinese ha detto di essere stata vittima di questa situazione e che le telecamere sono state scoperte proprio dall'attuale dirigenza che si è insediata nel 2016 proprio dal passaggio di consegne della famiglia Pozzo. Dalle prime ricostruzioni ci sarebbe anche un primo nome, responsabile dell'occultamento delle telecamere proibite: Ángel González Segura, direttore sportivo del club.

Le ‘colpe' della vecchia proprietà

Secondo le prime testimonianze, Segura si vantava di aver "installato una telecamera nella stanza del nuovo direttore generale, e raccontava conversazioni private di quest'ultimo con molti suoi colleghi". Da lì è scattato il controllo nell'impianto, poi la denuncia.

Una bufera che ha coinvolto indirettamente i giocatori, staff, dirigenti, arbitri ed eventuali avversari del Granada, squadra attualmente al terzo posto della “B” spagnola. E che non sembra volersi placare: se la ricostruzione effettuata corrisponderà a realtà per la famiglia Pozzo potrebbero esserci spiacevoli conseguenze legali.

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