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Sondaggio choc: droga e combine in Premier League

Un’inchiesta svolta dal magazine ForForTwo traccia un profilo disarmante: l’omosessualità è un tabù anche negli spogliatoi inglesi, e oltre il 70% degli interpellati ritiene giusto simulare per ottenere un calcio di rigore.
A cura di Maurizio De Santis
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una partita di premier league

Gli scandali che hanno travolto il calcio italiano, da Calciopoli al Calcioscommesse, sembrano materia per educande rispetto a quanto emerso da un recente sondaggio sul calcio inglese effettuato dal magazine FourFourTwo. Pure il proverbiale fairplay british va a farsi a benedire. Dopo aver interpellato un campioni di 100 calciatori (tra cui una decina della Premier League), il quadro emerso è disarmante: insulti razzisti, combine, omofobia, droga. C'è di tutto: il 26% degli interessati ha sentito insulti razzisti durante un match. Il 14%, invece, ha ammesso l'esistenza di accordi per truccare gli incontri. Secondo la metà dei giocatori chiamati in causa dal magazine, l'uso di cocaina o altre sostanze è molto diffuso soprattutto nei periodi di vacanza, quando i controlli antidoping allentano la presa. Oltre ai giocatori della Premier League, hanno partecipato al sondaggio, in forma anonima, anche 29 dalla Championship, 18 dalla League One, 31 dalla League Two e 11 dalla Scottish Premier League.

Tabù omosessualità. Per il 25% del campione, un calciatore gay andrebbe incontro a grossi problemi in caso di coming out.

Cascatori si nasce. Tra le confessioni, spiccano anche ammissioni tipicamente calcistiche: il 70% ritiene giusto simulare per ottenere un calcio di rigore. Per il 57%, inoltre, i giocatori non guadagnano troppo. C'e' un 25%, poi, che usa il fascino della divisa (da calciatore) per far colpo sulle donne.

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