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Socrates è morto, la grande gloria del calcio brasiliano si è arresa alla malattia

Il “dottore” del calcio brasiliano Socrates si è spento a 57 anni in seguito ad una grave infezione intestinale.
A cura di Marco Beltrami
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Socrates

Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, meglio noto come Sócrates non ce l’ha fatta: la grande gloria del calcio brasiliano ed internazionale si è arreso questa mattina a 57 anni alla grave infezione intestinale che l’aveva colpito nella notte. Un malore conseguenza delle sue già precarie condizioni di salute testimoniate dai continui ricoveri ai quali era stato sottoposto negli ultimi 3 mesi.

Un aggravarsi dovuto al suo abuso nel consumo di alcol da parte del campione che ne aveva fortemente minato il fisico. Il “dottore”, nomignolo dovuto alla sua Laurea in medicina, è stato uno dei perni della Nazionale brasiliana negli anni '80. Quella Seleçao che dagli addetti ai lavori, è stata considerata come una delle più forti di tutti i tempi. Una squadra formata da una serie di campioni infinita, e che aveva in Socrates il vero e proprio “cervello”: lo sfortunato campione, dotato di una visione di gioco assolutamente fuori dalla norma, era capace di impostare trame in campo come nessun altro, impreziosendo le sue giocate con i proverbiali colpi di tacco. Un’esperienza, quella da Capitano brasiliano sfortunata visto che, proprio quella Nazionale, non riuscì a vincere nulla inchinandosi prima ai futuri Campioni del Mondo dell’Italia di Bearzot nell’82, e poi alla Francia nell’86. Dopo le positive esperienze con la casacca di Botafogo e Corinthians, Socrates approdò anche in Italia per vestire la maglia della Fiorentina. Un’esperienza non troppo fortunata (nonostante i 6 gol in 25 presenze) a causa della scarsa propensione del giocatore sudamericano a seguire gli esasperati tatticismi della Serie A, e i troppo rigidi regimi della vita extracalcistica italiana.

Dopo un primo ritorno nel suo Brasile, Socrates ha tentato anche la via della panchina nel campionato dilettantistico inglese ma senza fortuna. Sicuramente oltre alle sue prodezze in campo, rimarrà tra i ricordi degli appassionati anche quella voglia di vivere che spesso è entrata in conflitto proprio con le sue doti calcistiche: Socrates non ha mai voluto rinunciare alle sue passioni, anche quando queste ne precludevano un maggiore rendimento sul terreno di gioco.

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