Si scrive Eder, si legge Baggio: il gol con la Svezia è uguale a quello di Roby a Usa 94

Passata la gioia irrefrenabile del gol azzurro di Eder, ai tanti tifosi piazzati davanti ai teleschermi (almeno quelli di una certa età) è sembrato di vivere un deja-vu. Un qualcosa di già visto che, nell'eccitazione del momento, era però ancora indecifrabile. Sono stati necessari alcuni minuti, e un attimo di concentrazione dopo la sofferenza del match contro la Svezia, prima di trovare una risposta al quesito che si sono subito posti tutti i tifosi italiani. La splendida azione di Eder, che dopo aver saltato un paio di difensori ha trovato l'angolo lontano con una conclusione di interno destro, è praticamente la fotocopia della rete che segnò Roberto Baggio ai Mondiali del 94 contro la Bulgaria. Un flashback calcistico che ha riportato indietro di 22 anni tutti gli appassionati e ricordato la spedizione azzurra di Arrigo Sacchi che ci fece sognare fino all'ultimo, prima di andare incontro ad una delle più dolorose finali mai giocate dagli azzurri: conclusa con il rigore calciato nel cielo di Pasadena proprio dal "Divin Codino" e le lacrime di capitan Baresi.
A Parigi, per vendicare Pasadena
Difficile, praticamente impossibile che due gol si possano somigliare così tanto. Eppure Eder è riuscito a "copiare e incollare" il gesto tecnico di Roberto, come se una mano fantasma guidasse invisibilmente il giocatore dell'Inter su "binari" già tracciati negli Stati Uniti dal leggendario numero dieci azzurro. Una rete che ha, inoltre, reso felice il popolo di chi crede nel segno del destino e nelle ricorrenze calcistiche. In quel mondiale a stelle e strisce, Roberto Baggio ci regalò la finale proprio grazie alla magia contro i bulgari. La perla di Eder, praticamente uguale a quella dell'illustre collega, ci ha aperto le porte degli ottavi e magari garantirci anche un pass per la finale di Parigi.