Serie B, bestemmia in campo: squalificato per un turno Kukoc del Como
Squalificato per un turno il difensore croato Tonći Kukoč: l'esterno del Como aveva infatti bestemmiato durante l'ultima partita di campionato contro il Lanciano proprio nei pressi del quarto uomo, che ha fatto inserire l'episodio nel referto facendo scattare la squalifica. Nessun dubbio sulle esatte parole del difensore: la frase è stata "captata" da uno dei tanti microfoni a bordocampo e sentita bene anche dai telespettatori di Sky Sport che stavano seguendo il match tra lariani ed abruzzesi.
Già da qualche tempo, ormai, la linea della Federazione è quella di punire le bestemmie in campo con i cartellini rossi: generalmente, però, gli arbitri si limitano a redarguirne gli autori senza estrarre il cartellino e compromettere così le partite stesse. Ma stavolta, seppur non sanzionato in campo, il provvedimento disciplinare è stato comminato a posteriori. Nel 2010 Abete, all'epoca presidente federale, aveva spiegato: "All'interno di comportamenti offensivi e oltraggiosi rientra anche la bestemmia. L'arbitro può sanzionare con il cartellino rosso un comportamento del genere. Se tale comportamento non verrà rilevato dal direttore di gara, sarà possibile intervenire attraverso la prova tv con una sanzione successiva".
Una giornata di squalifica, dunque, "per avere al termine della gara, uscendo dal recinto di giuoco, proferito un'espressione blasfema; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale". Kukoc salterà dunque il match contro il Latina, in programma per il prossimo cinque marzo. Un episodio del genere era già accaduto nella scorsa stagione, quando Jeremy Menez fu però espulso e squalificato per quattro giornate: una sanzione arrivata per fatti di gioco, ma alla quale si aggiunse "espressioni ingiuriose rivolte agli ufficiali di gara ed espressione blasfema rilevata dal quarto uomo".
