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Serie A, storico accordo sui diritti tv: voto unanime da parte delle società

Dopo il tira e molla di un anno fa, questa volta i venti presidenti hanno votato unanimi per le prossime due stagioni: ripartizione al 40% per tutti i club, il restante sarà diviso dal 4° al 17° posto. Confermato il paracadute per le retrocesse.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Storica decisione della Lega Serie A, che ha approvato all'unanimità la ripartizione dei diritti televisivi per i prossimi due anni. Una decisione che non stravolge quanto accordato lo scorso anno, il primo del triennio 2015-2018, ma che è storica per il voto unanime dei presidenti delle squadre di Serie A: lo scorso annno, la vicenda aveva avuto lunghi strascichi, con la Lega Serie A divisa tra i sei presidenti delle big e le restanti quattordici, che avevano scelto di fare muro contro muro.

Alla fine, il compromesso fu raggiunto con il voto di diciotto squadre e valido per una sola stagione del triennio 2015-2018, con l'accordo di riparlarne per le due successive dopo dodici mesi. E stavolta il tira e molla non c'è stato: accordo su tutto e ripartizione votata all'unanimità. Almeno fino al 2018, dunque, non ci saranno nuove polemiche e scontri per questa vicenda. Anche se inevitabilmente il prossimo accordo, per il triennio 2018-2021, si preannuncia già incandescente.

“Questa è stata una giornata molto positiva", ha spiegato Maurizio Beretta, presidente della Lega Serie A, "perché abbiamo approvato all'unanimità, cosa che va sottolineata, sia la ripartizione dei diritti televisivi per l'anno in corso e il prossimo, sia le linee guida per gli inviti ad offrire i diritti tv del triennio 2018-2021. E' evidente che ci sia una particolare soddisfazione", ha concluso ancora Beretta, "ed è significativo il clima costruttivo che ci ha portato ad ottenere un risultato così condiviso e votato da tutte e 20 le società di Serie A".

Pochi dunque i cambiamenti rispetto a quanto pattuito lo scorso anno: la quota incrementale di 25 milioni di euro per la stagione in corso e di 50 milioni per la prossima sarà divisa per il 40% tra tutte le squadre di Serie A (che dunque incasseranno circa 500mila euro in più a testa), mentre il restante verrà diviso tra le formazioni che si piazzeranno dal quarto al diciassettesimo posto in campionato, visto che le prime tre "recupereranno" gli introiti dalla partecipazione alla Champions League. Confermato anche il paracadute per le tre retrocesse dalla Serie A, fino ad un massimo di 60 milioni di euro.

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